Nardella come Orlando: «Firenze non si piega al ricatto del decreto sicurezza»
02/01/2019 di Enzo Boldi
Diversi nei modi, ma uguali nel dissenso. Dopo la decisione del sindaco di Palermo Leoluca Orlando di porre il freno ad alcune linee guida del decreto sicurezza, anche il ‘collega’ fiorentino Dario Nardella si sfoga nei confronti di Matteo Salvini e del suo decreto sicurezza. Firenze sta correndo ai ripari per far sì che tutti i migranti che non hanno i requisiti richiesti dal dl voluto dal leader della Lega non restino abbandonati per le strade del capoluogo toscano dato che, secondo il primi cittadino fiorentino, il decreto «individua il problema, ma non trova una soluzione».
«Firenze non si piegherà al ricatto contenuto nel decreto sicurezza che espelle migranti richiedenti asilo e senza rimpatriarli li getta in mezzo alle strade – ha spiegato il sindaco Dario Nardella a margine della presentazione del nuovo masterplan degli spazi culturali nel centro storico -. Il fatto grave del decreto è che individua un problema ma non trova una soluzione. Ci rimboccheremo le maniche perché Firenze è città della legalità e dell’accoglienza, e quindi in modo legale troveremo una soluzione per questi migranti, fino a quando non sarà lo Stato in via definitiva a trovare quella più appropriata».
Dario Nardella e il no al ‘ricatto’ di Salvini
Ed era questa, oltre ad altri principi di incostituzionalità, la problematica più evidente portata alla luce all’indomani dell’approvazione del decreto sicurezza. Cercare di risolvere la questione dell’immigrazione di massa lasciando le città e le istituzioni senza una vera e propria soluzione che rendesse questa gestione meno problematica di quanto, in realtà, già è. «Il governo non sta facendo i rimpatri che aveva promesso di fare – ha aggiunto Nardella -. Come Comune ci prenderemo l’impegno di non lasciare nessuno in mezzo alla strada, anche se questo comporterà per noi un sacrificio in termini di risorse economiche».
Il Comune di Firenza all’opera per i migranti
Esseri umani da trattare come esseri umani. «Non possiamo permetterci di assistere a questo scempio umanitario – prosegue Dario Nardella -. Riteniamo che molti di questi migranti siano persone animate da buonissime intenzioni, che vogliono fare qualcosa di positivo per questo paese e che magari potrebbero essere integrate in modo corretto». E per evitare quello che il sindaco di Firenze ha definito un ‘ricatto’, il Comune ha già mosso i primi passi: «Siamo già a lavoro – ha concluso Nardella – e abbiamo deciso di aprire un tavolo con tutto il mondo del terzo settore, del volontariato, del privato sociale, che già rappresenta un protagonista fondamentale in tutto quello che è il processo di governo dei flussi dei migranti».
(foto di copertina: ANSA/PAOLO GIANDOTTI/UFFICIO STAMPA QUIRINALE)