Nell’umanità che non c’è più, a Siracusa hanno distrutto il «muro della gentilezza» per i clochard

21/01/2020 di Redazione

Il muro gentilezza era stata un’iniziativa della giunta civica di Siracusa. Si tratta di un’associazione che ricalca un po’ la composizione della giunta comuncale, con la differenza di essere apartitica e di occuparsi di tematiche sociali in città. Il muro della gentilezza, un fenomeno che si sta diffondendo a macchia d’olio anche in altri luoghi d’Italia, rappresenta un modo anonimo di fare volontariato e di usufruirne. Si individua un punto preciso in città, si costruiscono degli appendiabiti e si lasciano degli indumenti a disposizione di chi ne ha bisogno.

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Muro gentilezza abbattuto a Siracusa

Due giorni fa, immediatamente dopo l’inaugurazione di questo luogo e il lancio dell’iniziativa, la giunta civica di Siracusa ha trovato questa brutta sorpresa: il muro della gentilezza era stato distrutto e gli indumenti che vi erano appesi sono stati ritrovati a terra. La segnalazione di un cittadino, che era passato da corso Umberto (luogo scelto dall’associazione per mettere in piedi la piccola struttura), ha portato i responsabili a conoscenza di quanto accaduto.

La reazione della Giunta Civica dopo la distruzione del muro gentilezza

La segnalazione pervenuta stamani dal cittadino e amico Giuseppe Giganti, che si era recato sul posto per la donazione di alcuni suoi indumenti al Muro – ha scritto sui social network Damiano De Simone, uno dei responsabili della giunta civica -. A nome della Giunta Civica esprimo disgusto e tristezza, perché intimidazioni di questo tipo fanno comprendere quanto ancora ci sia da lavorare sulla crescita interiore di alcuni individui, prima di considerarsi cittadini. Gli autori sappiano che con questo gesto non hanno colpito la Consulta Civica, ma tutte quelle persone che ogni giorno vivono all’acqua e al vento. Non ci fermeremo mai, annuncio nuova installazione il prima possibile».

Cronache di un’Italia che ha perso l’umanità e che, in nome di un qualche interesse personale, di un qualche presunto screzio, di una corsa al ‘decoro urbano’, magari, non risparmia nemmeno le persone meno fortunate e chi cerca di dare loro una mano.

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