Multa del Garante contro Clearview AI, Sensi: «Intervento virtuoso contro la pesca a strascico dei dati dei cittadini»

Il commento del deputato PD che si è battuto per la moratoria sul riconoscimento biometrico in Italia

La notizia di oggi, in tema di riconoscimento biometrico, è sicuramente quella della sanzione da 20 milioni di euro, comminata dal Garante della Privacy italiano, alla società Clearview AI, che – attraverso una attività di scraping da social network, video e altre piattaforme pubbliche – è arrivata a collezionare oltre 10 miliardi di immagini collegate a persone di qualsiasi provenienza geografica. La creazione di veri e propri archivi che possono avere molteplici utilizzi per chi li consulta (si arriva persino a ipotizzare una vera e propria schedatura delle persone finite in quel database) ha messo in allarme chi si occupa di queste tematiche a livello istituzionale. E preoccupano, a maggior ragione, gli intenti di Clearview AI, che punta a collezionare oltre 100 miliardi di immagini entro i prossimi mesi, compiendo quello che potrebbe considerarsi la più grande operazione di tracciamento dei dati biometrici al mondo. Tanto – è questo lo schermo che l’azienda utilizza – lo scraping avviene da piattaforme pubbliche, quelle stesse immagini sono pubbliche.



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Multa a Clearview AI da parte del Garante, la riflessione di Filippo Sensi

Tuttavia, il Garante della Privacy italiano – che da tempo stava monitorando la situazione e che ha seguito da vicino gli esposti che sono arrivati attraverso l’azione di diverse associazioni che si sono occupate del problema – la pensa diversamente e ha deciso di dare un segnale molto forte all’azienda con sede legale negli Stati Uniti, erogando una sanzione significativa.



Filippo Sensi, che è stato l’artefice della moratoria con cui il parlamento italiano impedisce di utilizzare il riconoscimento biometrico in contesti pubblici e che aveva chiesto in aula delucidazioni al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese sul presunto utilizzo delle tecnologie di Clearview AI da parte della polizia italiana, ha salutato con soddisfazione la notizia della sanzione: «La sanzione del Garante è molto importante, un passo avanti significativo che denota non solo un’attenzione su questi temi che il Garante ha da molto tempo ormai dedicato – ha spiegato il deputato del Partito Democratico a Giornalettismo -, ma anche una caparbietà sul tema del riconoscimento facciale e, più in generale, sulla pesca a strascico dei dati dei cittadini».

La decisione, secondo il deputato, può essere un input fondamentale per il legislatore europeo, affinché possa disciplinare l’utilizzo dei dati biometrici, creando un precedente unitario per tutti gli stati membri: «Mi piace molto – ha proseguito Sensi – questo atteggiamento proattivo da parte del Garante, che sta contribuendo, decisione dopo decisione e multa dopo multa, a perimetrare un’area dei diritti che è quella della privacy, costringendo il legislatore a intervenire. Penso che questo dinamismo sia molto importante: sul riconoscimento biometrico sembra si siano create le condizioni per ragionare in maniera più ampia, sicuramente grazie all’intervento del Garante, ma anche grazie alle associazioni che sono più sensibili a questi temi (per tutte, ma non solo, penso a Privacy Network) e grazie alla moratoria sul riconoscimento facciale. Ora il parlamento europeo può fare un lavoro importante e legiferare sul tema dell’intelligenza artificiale, in modo tale da fornire una base chiara anche alla legislazione italiana».