Per caso il Movimento 5 Stelle sta aggirando il vincolo dei due mandati?

E se il Movimento 5 Stelle stesse cercando di aggirare uno dei dogmi che lo caratterizzano da sempre? L’ipotesi era gà stata paventata quando le consultazioni post 4 marzo sembravano naufragare ma, dopo le nomine dei sottosegretari, questa possibilità trova i primi riscontri reali.

LEGGI ANCHE > «Io e Lanzalone a cena in tavoli diversi», ma è stato Casaleggio ad aver prenotato tutto il ristorante

Lo rivela un articolo del Corriere della Sera in un articolo a firma di Emanuele Buzzi, che ha preso il caso di Luigi Gaetti come esempio e precedente per altri (possibili) casi:

La sua nomina tra i sottosegretari del governo è passata un po’ sottotraccia. Eppure rischia di aprire la strada a quello che maliziosamente qualcuno nel Movimento ha già definito il “metodo”: aggirare la ghigliottina del doppio mandato con una carica non elettiva. Lui, Luigi Gaetti, 58 anni, medico anatomopatologo, sottosegretario al Viminale guidato da Matteo Salvini, è un ex senatore Cinque Stelle, vicepresidente della scorsa legislatura della Commissione antimafia. Con un dettaglio non indifferente nel curriculum in chiave Movimento: è uno dei primissimi esponenti ad aver concluso i due mandati. Il sottosegretario era stato consigliere comunale a Curtatone nel mantovano nei primi anni 2000.

Movimento 5 Stelle-vincolo due mandati, come aggirare ostacolo

I due mandati, quindi, sarebbero aggirati con un vizio di forma. Né parlamentare né consigliere comunale, il suo “ritorno in politica”, nonostante avesse promesso di ritirarsi, arriverebbe da una porta (non proprio) secondaria.

Lo stesso Gaetti ha tuttavia smentito che si tratti di un “metodo”: “La regola dei due mandati resterà, ma è giusto premiare le competenze. Io sono stato scelto per continuare il lavoro in Antimafia, è un modo per recupeare competenze che andrebbero perse“.

(Foto credits: Ansa)

Share this article