A volte bastano poche parole e un disegno realizzato al volo per rappresentare la realtà attraverso quel dolce sottofondo chiamato satira. E Vauro Senesi si è superato anche questa volta, disegnando per Left un piccolo sketch che riassume in pieno la vicenda diventata virale nel tardo pomeriggio di martedì 30 luglio: la storia del figlio di Matteo Salvini fatto salire a bordo di una moto d’acqua della Polizia di Stato per farsi un giro (insieme a un agente alla guida del mezzo) a breve distanza dal bagnasciuga di Milano Marittima.
Una questione che ha scatenato un putiferio politico con l’attacco del Partito Democratico, l’avvio di accertamenti da parte della Questura di Ravenna e il mea culpa dello stesso Matteo Salvini che ha dichiarato di assumersi tutte le responsabilità di quanto accaduto, spiegando di aver agito da papà. Il capo del Viminale ha provato a scagionare i poliziotti, ma per loro potrebbe arrivare almeno una reprimenda per uso improprio dei mezzi dell’amministrazione. La sintesi di tutto questo, però, è stata offerta da Vauro in una delle sue vignette.
°°°ULTIMORA°°° @VauroSenesi per Left#Motodacqua pic.twitter.com/BpeoicW6S5
— Left (@LeftAvvenimenti) July 30, 2019
Una sintesi estrema della storia della moto d’acqua della Polizia di Stato, del figlio di Matteo Salvini, della storia politica del ministro dell’Interno e degli slogan a ritornello della Lega (e dei suoi rappresentati, con il segretario in primis) nei vari comizi elettorali, nei post-spot sui social e nelle pappardelle ripetute durante le interviste a radio, televisioni, siti web e quotidiani.
«È finita la pacchia. Porti chiusi!». Con queste parole, secondo la ricostruzione satirica di Vauro, Matteo Salvini ha riaccolto il figlio di ritorno dal viaggetto a bordo della moto d’acqua della Polizia di Stato. Ironia basata su fatti veri e che fa molto sorridere. Nonostante lo ‘sbarco’ vietato al figlio che, giustamente, si chiede: «Ma papà».
(foto di copertina: da profilo Twitter di Vauro Senesi)