Moody’s declassa l’Italia, Di Maio e Savona: «Poteva andare peggio, ce l’aspettavamo»
20/10/2018 di Redazione
Ieri l’agenzia americana Moody’s ha declassato il rating dell’Italia da Baa2 a Baa3 con outlook stabile indicando come motivazione il «cambio concreto della strategia di bilancio, con un deficit significativamente più alto» rispetto alle aspettative. Non sembrano però particolarmente preoccupati gli esponenti del governo M5S-Lega. Stando a quanto riportato oggi dal quotidiano La Stampa (articolo di retroscena di Paolo Baroni e Ilario Lombardo) delle indicazioni arrivate ieri non sarebbero sorpresi né il vicepremier Luigi Di Maio e né il ministro per gli Affari Europei Paolo Savona. «Guardiamo il bicchiere mezzo pieno – avrebbe detto il leader del Movimento 5 Stelle e ministro di Lavoro e Sviluppo Economico –. Ci hanno abbassato il rating solo di un punto. Poteva andare peggio». Savona invece, a Capri per la convention dei Giovani di Confindustria, al telefono ha commentato: «Un punto è quello che ci aspettavamo».
Moody’s declassa l’Italia, Di Maio e Savona non sono sorpresi
Moody’s declassando l’Italia di un punto ha sottolineato la «mancanza di una coerente agenda di riforme per la crescita», causa di una «crescita debole nel medio termine». Secondo l’agenzia di rating la strada tracciata dall’esecutivo nel nostro Paese non può essere considerato un «coerente programma di riforme» tale da spingere «la mediocre performance della crescita su base sostenuta». Moody’s si dice preoccupata per il fatto che non ci sarà una riduzione dell’elevato debito pubblico. L’agenzia ha comunque indicato anche i punti di forza del sistema italiano, che bilanciano l’indebolimento delle prospettive fiscali. I punti sono quattro: l’economia molto ampia e diversificata, alcune aziende di grandi dimensioni e competitive, gli ingenti avanzi delle partite correnti, un insieme di investimenti internazionali ben bilanciato.
(Foto di copertina da archivio Ansa: il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio, il ministro per i rapporti con il Parlamento e la Democrazia Diretta Riccardo Fraccaro e il ministro per gli Affari Europei Paolo Savona. Credit immagine: ANSA / CLAUDIO PERI)