Matteo Salvini cambia i moduli per la carta d’identità: «Via genitore 1 e genitore 2»
10/08/2018 di Gianmichele Laino
Colpo di spugna con giallo. Matteo Salvini ha annunciato – nel corso di una sua intervista al quotidiano cattolico Nuova bussola quotidiana – di aver fatto modificare, sul sito del ministero dell’Interno, il modulo per la compilazione della carta d’identità elettronica, dove in passato era richiesto di specificare il Genitore-1 e il Genitore-2. Una formula che veniva considerata più adatta per evitare discriminazioni di genere.
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Moduli carta identità Salvini cambia: «Via genitore 1 e genitore 2»
Tuttavia, Matteo Salvini ha voluto eliminare questa prassi e reintrodurre, almeno in base alle sue dichiarazioni, la formula più tradizionale «padre» e «madre». L’annuncio ha molto dello slogan elettorale, tipico della populista campagna elettorale permanente che, da qualche tempo a questa parte, sta animando l’azione del ministro dell’Interno.
«Vi propongo questa mia intervista al giornale cattolico online La Nuova Bussola Quotidiana – aveva scritto questa mattina il leader della Lega su Facebook -, sono convinto che vi piacerà». Nel testo si poteva leggere: «Mi è stato segnalato che sul sito del ministero dell’Interno, sui moduli per la carta d’identità elettronica, c’erano genitore 1 e genitore 2. Ho fatto subito modificare il sito ripristinando la definizione madre e padre. È una piccolo segnale ma farò tutto quello che è possibile e che è previsto dalla Costituzione. Difenderemo la famiglia naturale fondata sull’unione tra un uomo e una donna».
Moduli carta identità Salvini cambia: ma è giallo
La dicitura che aveva fatto il suo debutto nel 2014, quindi, sembrerebbe essere andata in pensione. Tuttavia, al momento, sul sito del ministero dell’Interno di ‘madre’ e ‘padre’ non c’è traccia. Nel file .jpg inserito a titolo d’esempio nella sezione del sito destinata alla compilazione della carta d’identità elettronica, c’è un generico – e politicamente corretto – «Firme dei genitori o del tutore» e ancora «Nome, cognome dei genitori e del tutore». Insomma, al momento, la dicitura non è ancora quella annunciata e sbandierata da Salvini come una vittoria della famiglia tradizionale. Chissà se in un secondo momento, allo slogan corrisponderà un effettivo cambiamento – davvero facile da fare – sul sito del ministero.