La consapevolezza di Facebook sulla difficoltà nella moderazione del metaverso

Categorie: Social Network
Tag:

Andrew Bosworth ha inviato una nota interna che il Financial Times ha letto e che mette in guardia i dipendenti sul livello di sicurezza del metaverso

Come ce la immaginiamo la moderazione ai tempi del metaverso? Ci saranno avatar di dipendenti di Meta vestiti da vigili urbani che pattuglieranno le strade virtuali delle esistenze di ogni account? Difficile che ci sia questa configurazione così legata a simboli e icone. Ma la difficoltà sta anche nell’immaginare un livello molto meno invasivo di moderazione. E – scherzi a parte – sembra essere una delle principali preoccupazioni di Meta, dopo il cambiamento di brand e dopo la revisione completa degli schemi classici che tanti problemi hanno causato a prodotti dell’ormai ex Facebook Inc. come Facebook stesso, Instagram e WhatsApp.



LEGGI ANCHE > Se pensate che Facebook sia il primo a fare il metaverso, allora vi sbagliate

Moderazione nel metaverso, la sfida impossibile

Andrew Bosworth è il CTO di Meta. In una nota interna, che il Financial Times ha avuto modo di visionare, ha messo in guardia i dipendenti della compagnia di Menlo Park in merito alla possibilità di costruire un prodotto – il metaverso appunto – che possa avere dei livelli di moderazione “a livello Disney”, considerato da sempre, nel mondo angloamericano, quello massimo di protezione delle fasce d’età più sensibili. Nella nota si dice esplicitamente: «una moderazione su così larga scala è praticamente impossibile». Una consapevolezza su cui Meta dovrà lavorare per evitare di cadere negli stessi errori che sono stati contestati – anche nelle ultime settimane dopo le denunce della whistleblower Frances Haugen – alle sue piattaforme come Facebook e Instagram.



Per questo, nella nota interna visionata dal Financial Times, Bosworth sottolinea che Meta dovrebbe avere una moderazione molto più capillare rispetto a quanto sta avvenendo oggi su Facebook e su Instagram: dovrebbe avere una maggiore propensione verso avvertimenti che si estendono su uno spettro temporale più lungo, sospensioni dal servizio di volta in volta più lunghe e infine l’espulsione da tutti gli spazi. Probabile, infatti, che gli utenti possano avere un singolo avatar per Meta a cui collegare tutti i propri account sulle altre piattaforme interne all’azienda di Menlo Park.

Inoltre, non si fa menzione da nessuna parte che Meta utilizzerà l’intelligenza artificiale per la moderazione nel metaverso. L’AI, al momento, è in corso di sperimentazione per servizi di moderazione su quanto Facebook ha a disposizione di più simile al metaverso: ovvero la sua piattaforma Horizon Worlds. Ma questo sistema non è ancora stato costruito né affinato, secondo la compagnia. Dunque, l’evidenza è che nel metaverso ci sarà sicuramente un problema di moderazione: Meta, per non incorrere negli errori del passato, sta già pensando di giocare in anticipo sul tema.