Minniti si candida alla segreteria del Pd: «Ma non sono il candidato renziano»
18/11/2018 di Redazione
L’ex ministro dell’Interno Marco Minniti ha rilasciato un’intervista a Repubblica e ha affermato la sua volontà di candidarsi alla segreteria del Pd.
Marco Minniti si candida a segreteria del Pd
“Ho deciso di mettermi in campo perché considero la mia una candidatura di servizio. Di una persona che ha ricevuto tanto dal suo partito, dalla sinistra e che sente ora di dover restituire qualcosa“, ha detto Minniti.
“Io non sono lo sfidante renziano. In campo c’è solo Marco Minniti. Essendo stato tra chi non ha esagerato nel lodarlo quando era al potere non ho alcun bisogno di prenderne le distanze. Renzi ha perso e si è giustamente dimesso assumendosi responsabilità che vanno anche oltre le sue. Il tema ora non è più questo, ma come salvaguadare il progetto riformista. Connettere il riformismo al popolo“, ha proseguito l’ex ministro.
Minniti si è inoltre rivolto al suo rivale principale Nicola Zingaretti: “Non è un avversario, mai ne parlerò male. Serve un patto: chi vince avrà la collaborazione di tutti. C’è stata una rottura sentimentale con i nostri elettori. Questa è la sfida del Congresso. Io non cerco scorciatoie”.
L’obiettivo principale dopo una sua possibile vittoria? “La sconfitta del nazionalpopulismo“.
La chiosa finale dell’intervista ha riguardato le buone (secondo Minniti) politiche riformiste del Partito democratico: “Non abbiamo risposto a due grandi sentimenti: la rabbia e la paura. Non si può rispondere a chi ha perso il lavoro con la freddezza delle statistiche. Dicendogli che l’occupazione cresce. Così come non si può dire al cittadino che ha subito un furto in casa, che i reati diminuiscono. C’è bisogno della sinistra riformista. I più deboli si sono sentiti abbandonati. Anzi, addirittura biasimati. Quello spazio è stato colmato dai nazionalpopulisti. Basta vedere quel che è accaduto nelle nostre peri ferie“.
(Foto credits: Ansa)