Il ministro Egiziano su Giulio Regeni: «Poteva succedere a chiunque»

Ancora regna il mistero sulla morte di Giulio Regeni, ucciso in Egitto tra gennaio e febbraio del 2016. La sua morte ancora non ha una ragione chiara, sebbene a livello internazionale si sia fatta strada l’ipotesi, confermata da diversi dettagli, che il giovane dottorando sia stato vittima di un assassinio premeditato e specifico. Eppure un ministro egiziano ha pubblicamente rilanciato l’ipotesi di un omicidio «ordinario».

Il ministro Egiziano su Giulio Regeni: «Poteva succedere a chiunque»

Ancora molti dettagli sono da chiarire sulla morte di Giulio Regeni, il ricercatore friulano rapito, torturato e brutalmente ucciso al Cairo. Mentre ancora si chiede verità, arrivano le dichiarazioni scioccanti, riprese e sintetizzate dal sito Al Bawaba, del ministro egiziano Mohamed Saafan. Durante il suo intervento alla 108esima sessione della Conferenza internazionale del lavoro attualmente in corso a Ginevra, Saafan ha parlato dell’omicidio «dell’accademico italiano Regeni» evidenziando come «il ministro del Lavoro ha detto che questo caso è di natura criminale». Per questo motivo «deve essere trattato attraverso la Procura generale egiziana e la sua omologa italiana». Saafan ha infatti sottolineato la natura «ordinaria» dell’omicidio di Giulio Regeni, sostenendo che « sarebbe potuto accadere in qualsiasi Stato, come gli omicidi di egiziani in Italia o quelli di qualsiasi altra persona di qualsiasi altra nazionalità».

 

(credits immagine di copertina: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)

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