Canada: un ministro centrale nell’inchiesta etica su Justin Trudeau si è improvvisamente dimesso

Scossone per il governo di Justin Trudeau. Il primo ministro canadese è da lunedì sotto un’indagine etica che intende accertare i rapporti del governo con la compagnia SNC-Lavalin, accusata di un presunto scambio di tangenti con la Libia. Uno dei ministri centrali per l’indagine è Jody Wilson-Raybould, che però ha formalmente presentato le sue dimissioni a sorpresa. Si tratta di un evento estremamente inusuale per il Canada, dove è raro che i ministri si ritirino durante la legislatura, a maggior ragione nell’anno delle elezioni. La donna, che era ministro della Giustizia ed era poi stata declassata, ha firmato la lettera con il suo nome in lingua indigena Kwak’wala  «Puglaas».

Justin Trudeau tra l’incudine delle indagini e il martello del ministro dimissionario

Secondo quanto citato dal The Globe and Mail, Jody Wilson-Raybould, in quanto al tempo ministro della giustizia,  aveva subito forti pressioni da Justin Trudeau e dal suo staff per ritirare un’indagine per corruzione nei confronti di un’importante società basata a Montreal. Il suo ruolo sarebbe dovuto essere quello di ordinare ai pubblici ministeri di cercare un accordo di risanamento con la società, in modo da evitare qualsiasi multa o ulteriore indagine. La società in oggetto è la SNC-Lavalin, accusata di aver pagato milioni di dollari in tangenti ai funzionari in Libia quando il paese era governato dal colonnello Muammar el-Gheddafi. Se condannata, la compagnia non potrà più fare offerte per i contratti governativi per i prossimi 10 anni. Jody Wilson-Raybould non ha interrotto l’inchiesta, e lo scorso mese è stata trasferita dal ministero della Giustizia al ministero per gli Affari dei Reduci, una carica con molto meno potere e importanza. 

La difesa di Justin Trudeau: «Nessuna pressione su Jody»

Justin Trudeau ha dichiarato pubblicamente di non avere idea del motivo per cui «Jody Wilson-Raybould abbia preso questa decisione». Il primo ministro canadese ha detto di non aver mai avuto il dubbio o la sensazione che il ministro fosse sotto pressione, sia recentemente sia al tempo degli accadimenti dello scorso autunno. Trudeau ha inoltre respinto le accuse di aver agito in modo improprio nei confronti del suo ministro sostenendo che il suo esecutivo «segue tutte le regole e gli standard», aggiungendo che se anche l’avesse fatto «sarebbe stata sua responsabilità presentarsi dinanzi a me ed evidenziarlo. E lei non lo ha fatto».

Nella sua lettera di dimissioni Jody Wilson-Raybould ha scritto che aveva cercato un incarico elettorale «con l’obiettivo di attuare una visione positiva e progressiva del cambiamento a favore dei canadesi» e che le sue dimissioni dal gabinetto di Trudeau «non modificano in alcun modo il mio impegno nel realizzare quel cambiamento ». Wilson-Raybould rimarrà infatti un membro del Parlamento liberale. Nella lettera di dimissioni ha però aggiunto che farà riferimento all’ex giudice della Corte Suprema Thomas Albert Cromwell per avere un parere legale su cosa possa rivelare delle conversazioni avute con la compagnia SNC-Lavalin. 

(Credits immagine di copertina: Chad Hipolito/CP/ABACAPRESS.COM)

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