La previsione della ministra Bongiorno: «Salvini sarebbe stato assolto, ma dopo 10 anni»
21/02/2019 di Redazione
«Se Salvini si fosse fatto processare per le accuse dei giudici di Catania sarebbe stato sicuramente assolto». È il giudizio, la previsione, della ministra per la Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno, eletta al Senato nelle liste della Lega, negli ultimi tempi anche consigliera del ministro dell’Interno in materia di giustizia, per meglio affrontare le accuse del Tribunale dei ministri di Catania. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera (di Alessandra Arachi) oggi la parlamentare e avvocato conferma di essere stata lei ad aver consigliato a Matteo Salvini di non rinunciare all’immunità per il caso Diciotti ma si dice certa che la vicenda nelle aule di tribunale non sarebbe finita con una condanna.
Bongiorno: «Salvini sarebbe rimasto sotto processo per 6, 7, 10 anni»
La Bongiorno dice di aver ugualmente consigliato al leader leghista di non farsi processare «perché conosco la giustizia italiana, e so che Salvini sarebbe rimasto sotto processo per sei, sette, dieci anni. E nel frattempo sarebbe stato sempre additato».
La ministra ha anche difeso la tesi della decisione assunta da Salvini nell’interesse dello Stato. Il vicepremier si difende dall’accusa di sequestro di persona aggravato (per aver trattenuto per giorni a bordo della nave Diciotti ben 177 migranti impedendone lo sbarco a Catania) sostenendo di aver agito per tutelare l’interesse pubblico, anche se nessun Consiglio dei ministri ha mai ratificato la decisione di fermare l’arrivo degli stranieri. «Lo scalo a Catania – dice la ministra Bongiorno – non era uno scalo per sbarcare, bensì uno scalo tecnico per approvvigionamento. E nel frattempo si era sollevata a livello internazionale la questione per stabilire la redistribuzione dei migranti. Più interesse pubblico di così».
(Foto di copertina da archivio Ansa: Giulia Bongiorno, ministra della Pubblica Amministrazione, e Matteo Salvini, vicepremier e ministro dell’Interno, in Aula al Senato. Credit immagine: ANSA / RICCARDO ANTIMIANI)