Mingo (di Fabio e Mingo) confezionava servizi fake per Striscia: condannato

Un anno e due mesi per Domenico De Pasquale

14/12/2020 di Gianmichele Laino

La vicenda è finita in tribunale e i giudici si sono espressi con la sentenza di primo grado. Mingo – uno dei protagonisti del noto duo di Striscia La Notizia Fabio e Mingo – è stato condannato a un anno e due mesi con le accuse di truffa, falso e diffamazione. Sul suo conto hanno pesato alcuni servizi confezionati per il tg satirico di Mediaset, Striscia La Notizia appunto, che – alla fine – si erano rivelati falsi e non corrispondenti a notizie effettivamente verificatesi. Una sorta di fake news ante litteram, diffusa attraverso il mezzo televisivo e non – come avviene costantemente al giorno d’oggi – attraverso siti di news.

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Mingo condannato per i servizi falsi a Striscia la Notizia

I servizi finiti nel mirino dei giudici sono quattro. Sono state individuate responsabilità – nella sentenza pronunciata oggi – anche per la moglie Corinna Martino: i servizi sono andati in onda tra il 2012 e il 2013. I giudici hanno affermato che, per realizzarli, sarebbero state utilizzate anche delle comparse che venivano pagati attraverso rimborsi chiesti alla produzione. Lo stesso Mingo ha ottenuto una condanna anche per il fatto di aver definito Striscia La Notizia «ideatore degli stessi servizi falsi». Per la trasmissione Mediaset, ora, ci sarà anche un risarcimento danni. Estraneo ai fatti il buon Fabio, Fabio Di Nunzio, altro perno imprescindibile che faceva funzionare la coppia di inviati di Striscia La Notizia.

Mingo condannato. E i siti di fake news?

La condanna di Mingo, tuttavia, ci deve mettere davanti a una riflessione imprescindibile. Il confezionamento di falsi servizi equivale, praticamente, alla diffusione di una fake news, con vastissima risonanza visto l’impiego del mezzo televisivo. Ovviamente, per prevedere una condanna è stato riconosciuto l’intento di creare notizie false. Una cosa del genere avviene quotidianamente nel mondo dell’informazione online, con tanti portali costruiti – con dolo – per la realizzazione di notizie false.

Tuttavia, le persone che stanno dietro a questi portali continuano a essere impunite. C’è bisogno della notorietà televisiva per ottenere delle sentenze esemplari che, se applicate al web, creerebbero un vero deterrente nella diffusione di fake news?

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