Minacce alla giornalista che ha smascherato chi si fingeva giornalista su IG per monetizzare sul conflitto in Ucraina

Taylor Lorenz è finita al centro di una vera e propria campagna diffamatoria operata da bot che contattano tutti i suoi follower su Instagram

01/03/2022 di Ilaria Roncone

Del suo lavoro di ricerca e di reporting vi abbiamo parlato qualche giorno fa: lei si chiama Taylor Lorenz, scrive si cultura e tecnologia per la sezione Business del New York Times e ha recentemente smascherato una serie di account che – sfruttando l’hype per tutto quello che riguarda il conflitto tra Russia e Ucraina – sfruttavano account Instagram già avviati e noti per i meme tramutandoli in serbatoi di immagini e video presi a caso da internet e pubblicati senza fornire il minimo contesto. Una di quelle situazioni pericolose che vedono milioni di persona attingere a informazioni parziali o manipolate con il solo scopo, da parte di chi le pubblica, di monetizzare. Per questo suo lavoro – come spiega in un lungo thread su Twitter da giorni, Taylor Lorenz è stata minacciata.

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La storia di Taylor Lorenz e delle minacce ricevute per il suo lavoro

Quello che le accade da quando ha pubblicato il suo reportage sulla questione la giornalista lo spiega bene su Twitter. Gli ultimi sviluppi la vedono messa al centro di una vera e propria campagna di diffamazione operata da bot che stanno contattando tutti quelli che la seguono su Instagram per diffondere una falsa notizia riguardante una causa per diffamazione da 6 milioni di dollari nella quale sarebbe coinvolta.

«Questa persona si è appropriata di migliaia di account e li sta usando per sparare le stesse folli bugie nel tentativo di diffamarmi – spiega la giornalista, inquadrando il fenomeno – Sta usando bot o profili hackerati per fare questo. Questi tipi di campagne diffamatorie moderne sono ciò per cui le redazioni devono prepararsi». Lo scopo delle centinaia di messaggi tutti uguali, documentati tramite screen, è quello di screditare il lavoro giornalistico alterando la realtà.

Essere vittima di una campagna di tale portata causa parecchi danni, come testimonia Lorenz stessa: «Affrontare questi attacchi richiede ore e ore di tempo. Spiegare cosa sta succedendo a fonti meno esperte di internet e riconquistare/mantenere la loro fiducia in casi come questo è estenuante. Sono stato al telefono per ore questa mattina cercando di mitigare i danni». Il thread – per ora – si chiude anche con uno spunto di riflessione: avere a che fare con le conseguenze di queste azioni, per un giornalista, dovrebbe essere parte dell’orario lavorativo pagato viste le tante ore che servono per gestire la cosa.

Su Twitter la professionista sta ricevendo moltissimi messaggi di solidarietà.

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