Zuckerberg è sinonimo di Facebook e nel 2020 sono stati spesi 23 milioni di euro per la sua sicurezza
Essere capo della piattaforma, nell'ultimo anno, è diventato pericoloso viste le «minacce specifiche»
11/04/2021 di Ilaria Roncone
23 milioni di euro. Una cifra in aumento rispetto agli anni precedenti. Questo quanto è stato speso da Facebook per garantire sicurezza al CEO che, ormai, «è sinonimo di Facebook e, di conseguenza, il sentimento negativo nei confronti della nostra azienda è direttamente associato e spesso trasferito a, il signor Zuckerberg». Il dato emerge dalle revisioni annuali di Facebook sulla sicurezza aziendale e la ragione di così tanto denaro speso a tal proposito è che sono state identificate minacce a Zuckerberg.
LEGGI ANCHE >>> A Zuckerberg mostrano le prove del ruolo di Facebook su Capitol Hill, ma lui dice che la colpa è di Trump
Minacce a Zuckerberg, necessari 23 milioni tra viaggi Covid e elezioni
Come riferisce Facebook in una dichiarazione rilasciata venerdì, sono state individuate «minacce specifiche» indirizzate a lui. In particolare, durante il 2020 si è reso necessario aumentare i costi per la protezione di Zuckerberg e dei suoi familiari a causa dei protocolli di spostamento per i viaggi durante il Covid e per una maggiore sicurezza durante a ridosso delle elezioni Usa 2020. Rispetto alla cifra esorbitante spesa tra personale e altri costi di sicurezza, «il comitato per i compensi, le nomine e la governance ritiene che questi costi siano appropriati e necessari alla luce del panorama delle minacce e del fatto che il signor Zuckerberg ha richiesto di ricevere solo $ 1 di stipendio annuale e non riceve alcun pagamento di bonus, premi azionari o altri compensi incentivanti».
L’odio per Facebook
Essere capo di Facebook è diventato complicato se si considerano tutte le fughe di dati e il ruolo che la piattaforma ha avuto nella diffusione di disinformazione sul Covid e nei fatti di Capitol Hill dello scorso 6 gennaio. Tutte questioni per le quali la società di Zuckerberg ha provveduto o sta provvedendo ma che, inevitabilmente, hanno messo lui – in qualità di capo – e quelli che lavorano per la sua azienda in una posizione non semplice.
Sempre nel documento depositato venerdì, infatti, è emersa l’intenzione di Facebook di presentare una proposta agli azionisti il prossimo 26 maggio. L’intento sarebbe quello di offrire, di volta in volta, sicurezza agli amministratori Facebook a causa del «controllo continuo da loro affrontato come risultato del loro servizio nel nostro consiglio di amministrazione». Già a gennaio e febbraio Facebook ha approvato servizi di sicurezza «alla luce dell’alto livello di controllo affrontato dalla nostra azienda e dai nostri dirigenti e direttori esecutivi, nonché l’atmosfera dinamica e carica dopo le elezioni statunitensi del 2020 e l’attacco al Campidoglio degli Stati Uniti il 6 gennaio 2021».