Mille miliardi di Eurobond “mascherati”: il piano della Commissione UE

Come uscire dalla crisi epocale scatenate dal Covid-19? Un dibattito che interessa non solo le nazioni più colpite dalla piaga del nuovo Coronavirus, ma ormai tutto il Continente. E mentre in Italia si continua a polemizzare sull’utilizzo o meno del Mes e Conte continua ad appellarsi alle nazioni europee, e in particolare alla Germania, per il varo dei cosidetti “Eurobond”, l’asso della manica in questa difficile (e impervia) trattativa potrebbe venire della Commissione Europea. Sì, perché come riporta La Repubblica, Ursula Von Der Leyen, la presidente della Commissione Europea, avrebbe un piano per sbloccare l’empasse e superare gli egoismi delle frizioni nazionali che bloccano la trattativa.

La Commissione Europea potrebbe impegnarsi presto ad emettere 1000 miliardi di obbligazioni tripla A: è questo il piano di lavoro sul quale le autorità di Bruxelles puntano a partire dal Consiglio Europeo di giovedì prossimo. Se ci sarà il via libera degli Stati le proposte dovrebbero poi essere presentate ufficialmente il 29 aprile. L’idea di base è quella di presentarsi davanti ai mercati con dei bond garantiti dal bilancio UE 2021- 2027, i soldi ottenuti dovrebbero servire da base di “ripartenza” per gli Stati più colpiti dagli effetti del Covid-19.  I soldi dei bond sarebbero distribuiti ai governi più colpiti dalla crisi tra sussidi da non rimborsare (“grants”) e prestiti a basso costo (“loans”).

Il problema per l’ok all’accordo? Come al solito sarebbero le “condizioni”. Il piano sarebbe coperto dalle cosiddette “spese potenziali” del bilancio UE, un tetto massimo di fondi che l’Unione  può chiedere alle capitali solo in caso di necessità e che oggi sono fissate all’1% del PIL. Per emettere le obbligazioni volute dalla Commissione questo tetto dovrebbe arrivare al 2% del PIL. Un parametro che però potrebbe rimanere indigesto a molti capi di Stato. Proprio per questo il “piano Von Der Leyen” è visto a Bruxelles come un secondo step rispetto ai finanziamenti di 540 miliardi ottenuti tra prestiti Bei, fondo “Sure” per gli ammortizzatori sociali e Mes senza condizionalità.  Un antipasto sui fondi di cui il Continente avrebbe, ad oggi, davvero bisogno per non crollare sotto i colpi di una recessione che si preannuncia molto critica.

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