Il piano di Luigi Di Maio per bloccare gli sbarchi: «La Tunisia metta fuori uso i barchini fantasma»

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Il capo della Farnesina dice che nessuno dei migranti sbarcati dal Paese del Nord Africa sarà regolarizzato

L’enorme aumento degli sbarchi a Lampedusa deve necessariamente richiamare l’attenzione del governo. Gli hotspot, nelle ultime settimane, sono arrivati al collasso dovendo ospitare un numero di persone di gran lunga superiore alla capienza delle strutture. Si parla di cittadini provenienti dal Nord Africa, con partenze dalla Libia e dalla Tunisia. E se sulla sponda libica ci sono tutte le questioni irrisolte (anzi, perpetrate) dal rinnovo del finanziamento italiano alla Guardia Costiera, per quel che riguarda tutto il resto c’è un punto di vista differente, come sottolineato da Luigi Di Maio nella sua intervista a Il Corriere della Sera. Il capo della Farnesina, infatti, chiede che i barchini e i gommoni su cui si imbarcano i migranti Tunisia, siano messi fuori uso dalle autorità del Paese Nordafricano.



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Secondo il ministro degli Esteri, quel che sta accadendo è molto simile a quanto succedeva con l’Albania all’inizio degli anni 2000. Per questo motivo il piano del governo, secondo Di Maio, dovrebbe prevedere accordi internazionali: «Va portato avanti il negoziato per un nuovo accordo in materia migratoria e presto io stesso andrò a Tunisi per affrontare il tema, ma prima voglio i fatti. Bisogna lavorare subito ad un accordo con le autorità tunisine affinché sequestrino in loco e mettano fuori uso barchini e gommoni utilizzati per le traversate, perché le imbarcazioni che stanno arrivando sono di questo tipo qui, cosiddette fantasma, spesso fuggono ai radar».



Migranti Tunisia, la posizione della Farnesina

La questione dei barchini e gommoni fantasma non è una novità. Gli sbarchi con questa modalità, infatti, avvenivano (seppur in forma ridotta) anche quando Matteo Salvini era ministro dell’Interno. Se si utilizzano imbarcazioni che non possono essere visualizzate dai radar, diventa impossibile monitorare gli spostamenti e bloccare gli sbarchi. Ma la questione dei migranti Tunisia ha aspetti ben diversi rispetto a quelli che partono dalle coste libiche.

La non regolarizzazione di chi sbarca

«La Tunisia (a differenza della Libia, ndr) è un Paese sicuro e chi parte per l’Italia viene rimpatriato. Non sarà regolarizzato nessuno», ha spiegato il capo della Farnesina sottolineando come l’instabilità politica nel Paese del Nordafrica non sia cos grave da impedire i rimpatri. E, proprio su questo argomento, Di Maio ha detto di aver avuto rassicurazioni dall’ambasciatore tunisino: dal primo di agosto inizieranno i rimpatri (con 80 persone su ogni volo).



(foto di copertina: da profilo Instagram di Luigi Di Maio)