Perché accanirsi sui 49 migranti di Sea Watch e Sea Eye se, dal 22 dicembre, ne sono sbarcati il triplo?

A guardare i telegiornali (alcuni dei quali, anche se del servizio pubblico, possono già essere etichettati come sovranisti) o a leggere i giornali sembra che l’Italia sia stata toccata recentemente soltanto dallo sbarco dei migranti salvati dalle navi delle due ong Sea Eye e Sea Watch che hanno raccolto dalle onde del Mediterraneo, in totale, 49 persone. In realtà, i migranti sbarcati a dicembre in Italia sono molti di più: secondo i dati aggiornati sono 359, mentre dal 22 dicembre – giorno in cui è iniziata l’odissea sulle navi delle due ong tedesche, sono sbarcati 165 migranti sulle coste italiane.

Migranti sbarcati a dicembre sono 359: perché non accogliere anche i 49 di Sea Watch e Sea Eye?

Dunque, innanzitutto bisogna registrare che la notizia della chiusura dei porti è (e lo è sempre stata) una gigantesca bufala. In secondo luogo, bisogna capire perché ci sia accanimento proprio contro i migranti della Sea Watch e della Sea Eye e perché Matteo Salvini li stia utilizzando come bersaglio per i propri scopi propagandistici.

Su questo punto, infatti, è intervenuta l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, una realtà intergovernativa che raccoglie oltre 170 paesi: secondo l’ente, la decisione presa dal governo italiano sui migranti delle due ong è «puramente simbolica». Il fatto che 49 persone, tra cui minori e ragazzi che stanno avendo problemi di salute, non siano fatte sbarcare rappresenta una sorta di specchietto per le allodole in favore dei cittadini e dell’elettorato del M5S e della Lega. Non è vero che, visto che i migranti sulle navi delle due ong non stanno sbarcando, allora i migranti non sbarcano in assoluto in Italia.

Una mossa propagandistica di Matteo Salvini

Significa piuttosto che, mentre persone che arrivano da altri Paesi continuano a raggiungere le coste italiane, il ministro dell’Interno ha deciso deliberatamente di negare l’ingresso a una parte minoritaria di queste stesse persone. Una discriminazione nella discriminazione, che si basa su dati reali e che non possono essere smentiti.

Tuttavia, la rappresentazione deve sempre superare la reltà: il mantra del nuovo governo sembra essere piuttosto semplice. Il tutto a dispetto delle norme comunitarie e del diritto del mare, che chiedono ai Paesi europei di ospitare i migranti.

[Una foto a bordo della Sea Watch pubblicata su Twitter]

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