«I migranti della Diciotti sono in pericolo»: nei verbali c’è l’allarme ignorato da Salvini

30/01/2019 di Redazione

L’atto di accusa del Tribunale dei ministri di Catania nei confronti del ministro dell’Interno Matteo Salvini, depositato giovedì 24 gennaio alla Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato, è in quattro faldoni che contengono anche le precise comunicazioni della Capitaneria nei giorni della crisi. È quanto racconta oggi il quotidiano Repubblica (articolo di Salvo Palazzolo) che riporta diversi passaggi dell’allarme ignorato dal titolare del Viminale e leader della Lega, ora accusato di sequestro di persona aggravato per aver impedito per giorni lo sbarco di 177 migranti che si trovavano a bordo della nave Diciotti della Guardia Costiera.

Diciotti, comunicazioni della Guardia Costiera con l’allarme ignorato da Salvini

«I migranti sono presenti a bordo della Diciotti da più di 36 ore e lo sbarco deve avvenire senza ritardo, non potendosi pertanto attendere oltre nel caso di un nuovo diniego da parte di La Valletta», è quanto faceva sapere la sera del 17 agosto al ministero dell’Interno un ufficiale del Centro nazionale di coordinamento del soccorso marittimo della Guardia Costiera. Da quel momento gli stranieri sono rimasti per altri otto giorni sulla nave per volere di Salvini.

«La situazione a bordo resta sempre precaria e tende ad aggravarsi», è poi un altro avvertimento di quei giorni, lanciato da un contrammiraglio del Comando generale delle Capitanerie di Porto. E ancora: «I migranti dormono sul ponte adagiati su dei cartoni. Sono stati evidenziati casi di sospetta Tbc e undici donne hanno affermato di avere subito violenza sessuale in Libia». La prova della comunicazione sarebbe una nota del contrammiraglio inviata al ministero. Per i magistrati del Tribunale dei ministri le «condizioni precarie dei migranti» della Diciotti «erano assolutamente note» al ministro dell’Interno. Ma, nonostante tutto, lui bocciava ogni ipotesi di sostegno.

Inoltre, spiega ancora Repubblica, secondo una comunicazione della Centrale operativa della Guardia Costiera della notte tra il 15 e il 16 agosto, i migranti continuavano a chiamare via satellitare avvertendo «di essere fermi, di imbarcare acqua e di essere in pericolo». La Guardia Costiera ravvisava in quelle ore un «imminente pericolo di vita». Ma a qualcuno continuava a non importare. «C’è il rischio di terroristi a bordo dei barconi», ripete ancora oggi Salvini.

(Foto di copertina da archivio Ansa. Credit immagine: ANSA / ORIETTA SCARDINO)

Share this article