I migranti della Diciotti hanno chiesto un risarcimento danni a Matteo Salvini e Giuseppe Conte

La Giunta delle elezioni e delle immunità del Senato ha votato contro l’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini, che però ora dovrà affrontare una richiesta di risarcimento danni avanzata proprio dai migranti a bordo della nave Diciotti. Il motivo, è sempre lo stesso: privazione della libertà personale.

Alcuni migranti della nave Diciotti chiedono un risarcimento danni a Matteo Salvini e Giuseppe Conte

41 eritrei assisiti da uno studio romano, hanno presentato con ricorso d’urgenza al tribunale civile di Roma una richiesta di risarcimento danni per privazione della libertà personale. Le cifre sollecitate dagli avvocati chieste al ministro dell’Interno Matteo Salvini e al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, si aggirano tra i 42mila e i 71mila euro. I ricorrenti erano a bordo della nave della Guardia costiera italiana Diciotti, rimasta bloccata diversi giorni lo scorso agosto nel porto di Catania.

Matteo Salvini salvato dalla Giunta

 

La richiesta di risarcimento arriva a stretto giro dopo la decisione della Giunta di negare l’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini accusato di sequestro di persona per non aver fatto sbarcare per 5 giorni 177 migranti. Secondo le fonti del Viminale, tra i quarantuno ricorrenti ci sono anche dei minori, e 16 di loro risultano nati dopo il primo gennaio. La crisi della nave Diciotti sembra quindi non abbandonare Matteo Salvini. Intanto, dopo il no della Giunta, il senatore Maurizio Gasparri di Forza Italia, presidente della Giunta del Senato per le autorizzazioni a procedere ha annunciato di aver «firmato la copia della relazione della vicenda Diciotti-Salvini per l’Aula del Senato» e di averla inviata «al presidente Casellati». «Ora spetta alla Conferenza dei Capigruppo calendarizzarla per discuterla in Assemblea» ha aggiunto Gasparri nel tweet. nella sua relazione il senatore di Forza Italia sosteneva che Gasparri sosteneva che le decisioni di Matteo Salvini fossero in linea con «il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell’esercizio della funzione di Governo»,

Dopo la decisione della Giunta infatti, Matteo Salvini dovrà ora affrontare il voto dell’intera aula di Palazzo Madama, che dovrà avvenire entro 30 giorni, quindi non oltre la data del 24 marzo. Il voto della Giunta non è vincolante, ma come si esprimeranno Lega e Movimento 5 Stelle è chiaramente scontato.

(Credits immagine di copertina:  archivio Ansa)

Share this article