Michelle Obama si confessa: «Le mie figlie sono state concepite in vitro»
09/11/2018 di Gaia Mellone
Preannuncia di essere un best seller il nuovo memori dell’ex first lady Michelle Obama, dal titolo «Becoming», “diventare”. Michelle racconta il percorso di vita che l’ha resa la donna di oggi: il suo matrimonio con Barack, la sua carriera, e sopratutto il suo ruolo di madre di Malia e Sasha, le due figlie avute in vitro dopo un aborto spontaneo.
Michelle Obama, «Dopo l’aborto ero sola e depressa»
L’ex First Lady ha raccontato in un’intervista con la ABC di aver avuto un aborto spontaneo 20 anni fa. «Mi sentivo come se fossi una fallita, perché non sapevo quanto gli aborti spontanei fossero comuni – ha detto Michelle – Forse perché noi donne non ne parliamo, e c’è disinformazione». Il risultato è che le donne non sanno davvero come funzionano i propri corpi, e la perdita di un figlio può farle sentire «difettose», ha spiegato Michelle, sottolineando come sia fondamentale «proprio per ovviare a questi sentimenti parlare con le giovani madri della possibilità di aborti spontanei, e aiutarle a comprendere che è più comune di quanto si pensi».
EXCLUSIVE: @MichelleObama to @RobinRoberts on suffering a miscarriage 20 years ago: “I felt lost and alone.” More coming up on @GMA and then watch the @ABC special covering her journey to motherhood and more from her memoir, "Becoming," Sunday night 9/8c. https://t.co/7RDAqxjVMb pic.twitter.com/RrvKz52jgW
— ABC News (@ABC) November 9, 2018
Col tempo, la ferita è guarita, e Michelle e Obama non hanno rinunciato al loro sogno di crearsi una famiglia. Arrivata all’età di 34 anni, Michelle ha realizzato che «l’orologio biologico è reale», decidendo quindi di rivolgersi alla fecondazione in vitro che poi le ha dato Malia e Sasha. Un percorso che Barack ha vissuto da lontano: in quel periodo infatti era senatore per l’Illinois. Michelle nel libro descrive di come si iniettava da sola gli ormoni, e di come questa la affaticasse, ma che alla fine ne è valsa la pena. La scelta di condividere la sua storia è stata accolta da grande sostegno dagli Americani, che dopo la messa in onda dell’intervista si sono riversati su Twitter per postare commenti sei supporto, sottolineando come sia fondamentale che più persone “in vista” tocchino argomenti delicati come l’aborto e il percorso, non sempre in discesa, per diventare madri.
«C’è una cosa che non perdonerò mai a Trump»
Un libro scritto da Michelle Obama non può non avere anche un risvolto politico. Non è mai stata solo “la moglie del presidente”: si è esposta più volte sui diritti delle minoranze e delle donne, ha sostenuto posizioni precise anche sulla politica estera, si è mobilitata per il sociale. Così tanto attiva che molti americani la vorrebbero che fosse lei la prima presidente donna degli Stati Uniti. Non poteva quindi mancare una sezione dedicata all’attuale presidente Donald Trump. In un’estratto letto da George Stephanopoulos durante la trasmissione Good Morning America, l’ex first lady condanna le politiche razziste di The Donald. «E se qualcuno dalla mente instabile caricasse una pistola e andasse a Washington? – viene letto dall’estratto del libro – E se quella persona fosse venuta a cercare le mie ragazze?». Il conduttore del programma ha poi continuato a leggere le parole di Michelle: «Donald Trump, con le sue innumerevoli e sconsiderate allusioni, ha messo e mette a rischio la sicurezza della mia famiglia. E per questo, non lo perdonerei mai».
«Becoming: La mia storia» sarà disponibile in Italia Garzanti dal 13 novembre 2018 con la traduzione di
(Credit Image: © Zbigniew Bzdak/TNS via ZUMA Wire)