Attenzione: Michel Platini è ‘en garde à vue’ e non è stato arrestato

La notizia è comunque clamorosa, ma bisogna correttamente inquadrarla. Michel Platini non è stato arrestato, ma si trova nella condizione di essere ‘en garde à vue’, ovvero un istituto francese molto spesso utilizzato dalla polizia, che coincide più o meno con il fermo da parte delle autorità italiane. La differenza con l’arresto è sostanziale, dal momento che – in mancanza di una confessione o di indizi che giustifichino il prolungamento del fermo – la persona che è sottoposta al regime di ‘en garde à vue’ può essere rilasciata entro le 24/48 ore successive.

Michel Platini, cosa significa ‘en garde à vue’

Michel Platini è stato intercettato dalle autorità francesi per l’ipotesi di corruzione nell’assegnazione del mondiale del 2022 al Qatar. Il percorso che porterà la prossima coppa del Mondo a svolgersi nel Paese è iniziato proprio mentre l’ex calciatore della Juventus e della nazionale francese era il numero uno della UEFA.

Il nome di Platini non è l’unico illustre a essere coinvolto nella vicenda. Sotto interrogatorio a Nanterre, infatti, ci sarebbe anche Claude Gueant, che all’epoca dei fatti era segretario generale dell’Eliseo sotto la presidenza Sarkozy. Per quest’ultimo, tuttavia, non è stata presa alcuna misura cautelare restrittiva della libertà personale.

L’assegnazione dei mondiali in Qatar e il ruolo di Platini

L’assegnazione dei mondiali al Qatar ha da sempre destato diversi sospetti, soprattutto per la modalità con cui è avvenuta e per lo svolgimento della competizione che dovrà giocarsi in inverno (impossibile, in estate, resistere alle alte temperature dell’area). Uno stravolgimento del rituale della Coppa del Mondo di calcio, un appuntamento tradizionalmente estivo. Tuttavia, non ci sono soltanto i problemi legati allo svolgimento del mondiale, ma un’inchiesta che mette in dubbio la regolarità dell’assegnazione. Anche se Michel Platini non è stato arrestato, ma solamente fermato, in attesa di una decisione della polizia in merito. L’ex calciatore non sembra aver intenzione di confessare: soltanto qualche giorno fa aveva parlato di un complotto della FIFA nei suoi confronti. Difficile che possa essere trattenuto oltre le 24/48 ore necessarie ai primi accertamenti, a meno di clamorose svolte.

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