Il Mibac contro il McDonald’s: No al ristorante alle Terme di Caracalla

Le Terme di Caracalla meritano molto di più del McDonald’s. A stabilirlo è il Ministero per i beni e le attività culturali che ha bloccato il progetto della catena di fast food che intendeva aprire uno dei suoi ristoranti nella zona attualmente occupata dal vivaio all’interno del sito storico.

Il Mibac contro il McDonald’s: No al ristorante alle Terme di Caracalla

Il Campidoglio aveva approvato il progetto, ma il Mibac la pensa in maniera opposta, raccogliendo le proteste sollevate dal Codacons e dalle guide turistiche che definivano l’iniziativa «dannosa e inutile». Il dicastero è quindi  intervenuto «per annullare, in autotutela, la procedura autorizzativa per la costruzione di un fast food all’interno dell’area archeologica delle Terme di Caracalla», come si legge nel comunicato stampa.  McDonald’s voleva infatti aprire in stretta prossimità al sito archeologico Unesco uno dei suoi punti, per l’esattezza lungo la strada di via Baccelli, che costeggia le terme di Caracalla, all’interno dell’area di 35mila metri quadrati occupata attualmente dal vivaio di proprietà Eurogarden. Oltre al ristorante vero e proprio all’interno del vivaio, il progetto di McDonald’s prevedeva anche l’allestimento di un McDrive, ovvero di un servizio di take away per fare e ritirare la propria ordinazione senza mai scendere dall’automobile, e di un McCafé con 250 posti a sedere divisi tra zona interna ed esterna. Del vivaio sarebbe rimasta solo una serra larga 180 metri quadri anche in una ottica di riqualificazione di via Antoniana che divide in due il complessa delle Terme di Caracalla

(credits immagine di copertina: Mcdonald’s: Jan Woitas/dpa-Zentralbild/dpa ; Terme di Caracalla ANSA/ ANGELO CARCONI)

 

 

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