Meta per condividere più dati sul targeting degli annunci politici e sociali adotta FORT

Meta lancia FORT, la piattaforma del ricercatore per condividere dati protetti dalla privacy con ricercatori indipendenti affinché studino l'impatto di Meta sulla società

23/05/2022 di Martina Maria Mancassola

Meta, società madre di Facebook, lancia FORT: l’azienda oggi ha dichiarato di aver deciso di condividere maggiori dati sulle scelte di targeting fatte dagli inserzionisti che postano annunci politici e sociali nel suo database di annunci pubblici. Meta ha inoltre dichiarato che includerà anche informazioni precise sul targeting per questi singoli annunci nel suo database «Facebook Open Research and Transparency» utilizzato dai ricercatori accademici, implementando un progetto pilota lanciato lo scorso anno e riportato sul suo blog online: «Facebook Open Research and Transparency (FORT) è dedicato alla condivisione di dati protetti dalla privacy con ricercatori indipendenti in modo che possano studiare l’impatto di Meta sulla società. Stiamo bilanciando le complessità della condivisione di miliardi di punti dati con gli accademici, mantenendo la privacy delle persone che utilizzano le nostre piattaforme. Dobbiamo inoltre fornire le risorse informatiche e l’infrastruttura dati necessarie per analizzare offerte di dati su larga scala. Per soddisfare queste esigenze è stata sviluppatala Researcher Platform : una piattaforma scalabile che garantisce l’accesso a informazioni sensibili in un ambiente controllato.».

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Meta lancia FORT, la piattaforma del ricercatore per essere più trasparente nelle sue attività social

Durante un’intervista telefonica, Jeff King – vicepresidente dell’integrità aziendale di Meta – ha dichiarato: «Invece di analizzare come un annuncio è stato distribuito da Facebook, [Meta] sta davvero cercando una strategia per gli inserzionisti per quello che stavano cercando di fare». FORT («Facebook Open Research and Transparency») oggi: «Condivide i dati della piattaforma Meta con ricercatori di tutto il mondo in un ambiente di protezione della privacy. Il nostro obiettivo è stato il supporto degli scienziati sociali che applicano approcci computazionali a dati comportamentali umani su larga scala al fine di studiare e spiegare i fenomeni sociali. Le scienze sociali computazionali sono un campo emergente che è esploso in popolarità nell’ultimo decennio, in parte a causa dei nuovi dati osservativi disponibili, dei dati sperimentali e delle simulazioni su larga scala raccolte tramite strumenti digitali. Tuttavia, la ricerca può essere ostacolata quando gli accademici non sono in grado di analizzare dati su larga scala in modo da preservare la privacy degli utenti attraverso controlli e monitoraggio degli accessi». Meta, negli ultimi anni, ha ricevuto pressioni affinché fornisse trasparenza sulla pubblicità mirata sulle sue piattaforme, in particolar modo durante il periodo delle elezioni. Anche se criticata da alcuni ricercatori per via dei problemi tecnici e della mancanza di dati di targeting precisi, nel 2018 Meta lanciava una libreria pubblica di annunci.

Meta ha dichiarato che la libreria di annunci mostrerà ora un riepilogo delle informazioni di targeting per problemi sociali, annunci elettorali o politici gestiti da una pagina. La stessa ha affermato in un post sul suo blog: «Ad esempio, la Libreria annunci potrebbe mostrare che negli ultimi 30 giorni una Pagina ha pubblicato 2.000 annunci su questioni sociali, elezioni o politica e che il 40% della spesa per questi annunci è stato destinato a “persone che vivono in Pennsylvania” o “persone che sono interessate alla politica”». La società madre di Facebook ha fatto sapere che le informazioni aggiuntive nella libreria degli annunci verranno inserite prossimamente, nello specifico a luglio, aggiungendo che i dati saranno a disposizione dei ricercatori dalla fine di maggio e mostreranno loro informazioni da agosto 2020. Meta, affinché la sua attività sia sempre più trasparente, ha realizzato vari programmi con ricercatori esterni. L’anno scorso la società dichiarava, inoltre, che per via di un errore tecnico erano stati forniti dati errati agli accademici nel suo progetto «Social Science One». Nel 2021, Meta aggiungeva di aver disattivato – per via di problemi di privacy degli utenti – gli account di un gruppo di ricercatori della New York University che studiavano annunci politici sulla sua piattaforma.

Foto IPP/zumapress

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