Özil lascia la nazionale: «Mi sono sentito rifiutato, in Germania sentimento razzista»
23/07/2018 di Gianmichele Laino
Uno degli uomini simbolo della Germania campione del mondo del 2014, Mesut Özil, ha deciso di dire basta alla maglia della nazionale. Non per sopraggiunti limiti d’età, non per una scelta tecnica, non per un senso di appagamento come spesso accade ai grandi campioni. Özil ha chiuso con la Mannschaft per motivi di razzismo. Con tre tweet il calciatore ha spiegato la sua posizione nei confronti del popolo tedesco, dopo le tante critiche ricevute per l’incontro con il presidente turco Recep Tayyp Erdogan.
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Mesut Özil, i tweet con la sua presa di distanza dalla nazionale
The past couple of weeks have given me time to reflect, and time to think over the events of the last few months. Consequently, I want to share my thoughts and feelings about what has happened. pic.twitter.com/WpWrlHxx74
— Mesut Özil (@MesutOzil1088) 22 luglio 2018
II / III pic.twitter.com/Jwqv76jkmd
— Mesut Özil (@MesutOzil1088) 22 luglio 2018
III / III pic.twitter.com/c8aTzYOhWU
— Mesut Özil (@MesutOzil1088) 22 luglio 2018
«È con il cuore pesante – ha scritto il calciatore tedesco – e dopo una lunga riflessione che ho deciso, a causa dei recenti episodi, di non giocare più per la Germania a livello internazionale, fino a quando avrò la percezione di questo sentimento di razzismo e di mancanza di rispetto». Özil aveva incontrato Erdogan prima del mondiale, in quello che è stato – secondo il calciatore – un gesto dovuto nei confronti del capo di Stato del Paese della sua famiglia. Le critiche, poi, sono continuate anche nel corso della competizione di Russia 2018, di pari passo con gli scarsi risultati ottenuti dalla Germania nell’ultima edizione del mondiale.
Mesut Özil, le critiche ai vertici della federazione
Özil si è scagliato contro il presidente della federcalcio tedesca Reinhard Grindel («non voglio più essere il capro espiatorio della sua incompetenza e della sua incapacità di fare come si deve il suo lavoro»), ma ha avuto parole di critica anche nei confronti di un altro monumento del calcio in Germania, il team manager Oliver Bierhoff: «Mi sono sentito rifiutato, nonostante le mie 92 presenze in nazionale dal 2009».
Insomma, a Özil proprio non è piaciuto il clima che si è venuto a creare intorno alla sua figura, né tantomeno le critiche che gli sono piovute addosso dopo la sconfitta della nazionale: fino a quando la Germania è stata vincente non si è fatto altro che lodare il sistema di integrazione che ha permesso alla squadra di calcio di puntare su nuovi talenti e di avviare un percorso di ricostruzione dagli ottimi risultati; ora, essere di origine turca – a quanto pare – rappresenta nuovamente un problema.
(Credit Image: © David Klein/CSM via ZUMA Wire)