Il consigliere della Lega che non si è alzato nell’omaggio ad Auschwitz: «Il Mein Kampf andrebbe letto nelle scuole»

31/01/2019 di Enzo Boldi

Cos’è il nazismo? Un apostrofo nero tra le parole Mein Kampf. A Pisa torna ad accendersi il dibattito sui concetti delittuosi espressi e scritti da Adolf Hitler nel suo libro più famoso in cui raccontava gli ideali che poi hanno portato alla nascita del partito nazionalsocialista in Germania, con le conseguenze che sono state scritte nella storia con il colore rosso sangue delle vittime delle barbarie tedesche (e non solo). Un testo che secondo il consigliere comunale di Pisa, Manuel Laurora, andrebbe fatto leggere nelle scuole perché ritenuto molto interessante.

Non si sono ancora placate le polemiche che hanno visto protagonista lo stesso Laurora che martedì scorso – durante una seduta del consiglio comunale di Pisa – aveva ben pensato di rimanere seduto sulla propria poltrona durante il minuto di raccoglimento programmato a inizio seduta in ricordo della vittime della Shoah. Lo stesso consigliere, eletto nelle liste della Lega nel comune pisano – aveva provato a scusarsi, spiegando di esser stato frainteso. Ma la vicenda era troppo grossa per rimanere sottaciuta e andando a sbirciare sul suo profilo Facebook è comparso il titolo di un libro inserito come suo libro preferito: il Mein Kampf.

Laurora: «Il Mein Kampf andrebbe letto nelle scuole»

Ed ecco che le sue scuse – che comunque non gli hanno negato un’espulsione dalla seduta del consiglio comunale – acquisiscono un altro sapore, ancora più amaro del primo gesto contestato. A far discutere è soprattutto il perché abbia deciso di render pubblico sui social il suo amore per il Mein Kampf. «È un libro interessante – ha spiegato Laurora in un’intervista rilasciata al Corriere Fiorentino -. Folle, certo. Peccato che la scuola li nasconda un po’ testi così».

E allora l’Anpi?

«È un libro che insegna molte cose – prosegue Laurora -. La sinistra mi attacca e vogliono far polemiche su questo. E allora l’Anpi di Rovigo che ha definito le foibe un’invenzione?». Poi l’intervista prosegue virando sul suo gesto durante l’ultimo consiglio comunale. Lui parla di «errore tecnico», non avendo capito cosa stesse dicendo il presidente. Infine il suo giudizio sul fascismo: «Bisogna capire se si tratta di quello ideale, di quello applicato alla dittatura o delle opere – conclude Laurora -. Alcune cose sono state fatte bene, come le pensioni».

(foto di copertina: ANSA/ CLAUDIO PERI)

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