Matteo Salvini spiega Leonardo con i suoi ricordi da adolescente: dalla birreria alla prima fidanzatina

Quest’anno corre il 500esimo anniversario della morte di Leonardo Da Vinci. Durante la presentazione ufficiale dell’avvio delle celebrazioni, Matteo Salvini ha ricordato alcuni luoghi di Milano toccati dal genio e inventore: in particolare ha parlato dei Navigli e di una birreria, ma è stato fortemente criticato.

 

Matteo Salvini amarcord: i posti del cuore sulle chiuse di Leonardo, «dalla birreria alla fidanzatina»

Un momento amarcord finito davvero male. Durante la presentazione delle celebrazioni per commemorare i 500 anni dalla morte di Leonardo Da Vinci, Matteo Salvini si è lasciato andare a qualche battuta. Dopo aver scherzato sulla vecchia diatriba con la Francia sulla Mona Lisa – «stiamo lavorando con l’ambasciatore francese per riprenderci la Gioconda», stemperato con un successivo «non abbiamo bisogno di altre crisi internazionali» – il leader della Lega racconta il Leonardo che gli è più caro. Ripercorre quindi con il sorriso le sue scorribande da adolescente. Parlando dei navigli dice che «a una di queste chiuse ero particolarmente legato perché c’è uno dei più noti locali di Milano che ai tempi del liceo frequentavo tutti i venerdì». Si trattava della birreria “la chiusa di San Marco” che sorgeva proprio sulla chiusa «che collegava la cerchia interna con la cerchia esterna». Ma i ricordi del giovane Matteo non finiscono lì: l’altra chiusa che occupa un posto speciale nel suo cuore è quella «all’altezza di Cernusco sul naviglio e collegava l’Adda con il centro della città». La chiusa dove, continua Salvini, «prima le merci si fermavano e i fermavano e venivano caricate sugli asini per arrivare in città». «Perché sono particolarmente legato a Cernusco, Giuseppe?» dice Matteo Salvini guardando il sindaco di Milano Giuseppe Sala, «Perché la mia prima fidanzata era di Cassina, a  tre chilometri da Cernusco». La platea ride e il vicepremier continua a scherzare: «sono tutti legami evidentemente storici e culturalmente e scientificamente provati».

Poi Salvini torna serio, e si augura che «Milano torni ad essere una città d’acqua e contemplando il diritto al business torni a essere la città che era, bella e pulita». La speranza, conclude il ministro dell’Interno, è che le celebrazioni per il cinquecentenario della morte di Leonardo Da Vinci possano essere «l‘occasione migliore per riportare alla luce una parte di quell’acqua, che è vita, speranza, trasporto e sguardo rivolto al futuro».

Eugenio Comencini: «a Cernusco sul Naviglio una chiusa di Leonardo da Vinci non c’è mai stata. Che facevi con la fidanzata di Cassina?»

I suoi ricordi però non sono stati apprezzati da tutti. Il giornalista Federico Mello ha twittato il segmento del discorso di Salvini commentando «il suo discorsetto, che uno studente delle medie saprebbe fare meglio» a metà tra «il farsesco e l’imbarazzante». Anche il senatore del Partito Democratico Eugenio Comincini, ex sindaco di Cernusco, non ha gradito le parole del vicepremier e anzi, lo ha anche bacchettato. «Caro Matteo Salvini, a Cernusco sul Naviglio una chiusa di Leonardo da Vinci non c’è (purtroppo) mai stata- scrive su Twitter – Non c’è mai stata neppure una chiusa fatta da altri». «Che facevi con la fidanzata di Cassina? Oltre alle fakenews politiche, ora non inventarti anche quelle storiche… » continua Comencini nella didascalia del video in diretta della conferenza stampa, sottolineando che «le celebrazioni per i 500 anni della morte di Leonardo non possono essere occasione per straparlare di cose importanti senza conoscerle, riducendole a storielle da risatine spinte. Se non si ha nulla di serio da dire, meglio stare zitti».

https://twitter.com/Comincini/status/1105834901822160901

(Credits immagine di copertina: ANSA/ALESSANDRO DI MEO)

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