La scoperta di Salvini in diretta da Giletti: la Sea Watch è sbarcata | VIDEO

Stavolta non c’è nulla di organizzato. Quello che avviene in studio a Non è l’Arena, il programma del prime time della domenica sera di La7 condotto da Massimo Giletti, è una novità anche per gli addetti ai lavori. Matteo Salvini, infatti, ha scoperto in studio dello sbarco della Sea Watch a Lampedusa e del successivo trasferimento della nave a Licata dove diventerà esecutivo il sequestro della Guardia di Finanza disposto dalla procura di Agrigento, su indicazione del pm Luigi Patronaggio.

Il video in cui Matteo Salvini scopre in diretta dello sbarco della Sea Watch

Il pubblico a casa vede un Matteo Salvini vistosamente irritato per quanto stava accadendo: una situazione che lui, direttamente da uno studio televisivo, faceva fatica a gestire. Praticamente davanti alle telecamere stava succedendo quello che lui, negli ultimi giorni in comizi vari, aveva garantito che non sarebbe mai successo. Matteo Salvini, infatti, aveva detto che nemmeno il presidente del Consiglio avrebbe potuto fargli cambiare idea sullo sbarco dei 47 migranti della Sea Watch, da qualche giorno al largo di Lampedusa.

La reazione di Matteo Salvini: «Valuteremo il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina»

«Lo sto leggendo insieme a lei, Giletti – afferma Matteo Salvini -. Questo procuratore della Repubblica è quello che ha indagato me per sequestro di persona. Io non cambio idea e siccome il ministro sono io, prendo atto delle parole di questo procuratore e valuteremo l’ipotesi di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per chiunque agevoli lo sbarco a terra di immigrati portati in Italia da un’organizzazione illegale e fuori legge. Se questo procuratore vuole fare il ministro dell’Interno, si candidi alle prossime elezioni».

Matteo Salvini e il tentativo dello scarica barile sul M5S

Un duro colpo per Matteo Salvini che, nel corso delle pause pubblicitarie, contatta immediatamente il Viminale per saperne di più. Il primo soggetto contro cui si punta il dito è l’alleato di governo, il Movimento 5 Stelle, soprattutto dopo la frase del ministro: «Se Toninelli ritiene di riaprire i porti, lo dica agli italiani, lo spieghi ma secondo sbaglia, fa il male dell’Italia». È necessaria una smentita ufficiale, arrivata quasi in contemporanea, per spiegare che i pentastellati non hanno alcuna idea di quanto stia accadendo a Lampedusa.

Quel che più sembra grave, in ogni caso, è che un ministro, parlando di un magistrato di Agrigento che dispone – in sede di indagine – le misure che ritiene più opportune (compresa quella di far sbarcare i migranti e di portare la nave in un altro porto per il sequestro), ne ipotizzi – di fatto – l’accusa per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Siamo sul filo sottile della separazione dei poteri. A volte la lingua viaggia più veloce, se tutto avviene in diretta tv.

[Screenshot dalla puntata di Non è l’Arena del 19 maggio 2019]

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