Matteo Salvini: «O le cose si fanno o scaldare la poltrona non fa per me»

Dopo aver cancellato il comizio ad Anzio, Matteo Salvini si presenta a Sabaudia, e sgancia quella che nelle ore precedenti era stata definita dai suoi una «bomba atomica».

Matteo Salvini: «O le cose si fanno o scaldare la poltrona non fa per me»

Tra addetti ai lavori accorsi in fretta e furia, bagnanti rimasti per un tuffo serale e militanti del Carroccio più testardi, Matteo Salvini inizia dicendo che «è stato un anno bello» nella piazza di Sabaudia ma, dirà dopo aver snocciolato le vittorie della Lega «non sono fatto per le mezze misure, o le cose si possono fare oppure star lì per scaldare la poltrona non fa per me». «Per affrontare sfide importanti o sei unito e compatto, oppure ti fanno il mazzo»: è questo il ragionamento che sta facendo Salvini con il resto del governo. «Dormo poco e male, non per il caldo ma perché sento una responsabilità» confessa il leader leghista citando complimenti arrivati «dall’estero», che rilancia «abbiamo 7 ministeri, averne così tanti per non fare le cose non va bene». L’appello alla piazza è di «non lasciarci soli, di starci vicino, perché abbiamo bisogno di voi», e la folla risponde : “Matteo! Matteo!”. «Nelle prossime ore prenderemo delle decisioni – continua il leader leghista – contro di farlo senza padroni e senza padrini».

«È stato un anno bello in cui abbiamo fatto tanto»

Prima di “sganciare” ai giornalisti quella che i leghisti avevano preannunciato essere una «bomba atomica», Matteo Salvini dice di voler parlare ai cittadini per elencare le vittorie raggiunte. elencando la riduzione «dell’80% degli sbarchi», la lotta alle Ong che «grazie al Decreto Sicurezza avranno fino a 1milione di euro di multe, e vediamo chi si stufa prima a infrangere la legge». «Quello che abbiamo fatto in questi mesi, lo abbiamo fatto insieme e comunque vada a finire sono orgoglioso di quello che abbiamo fatto», continua il vicepremier che però non nega «che negli ultimi 2-3 mesi qualcosa è cambiato, si è rotto, e quelli che erano i sì sono diventati no», bloccando il progresso del Paese. Poi, il tema caldo: la Tav. «Ha più senso spendere i soldi che mancano per finire il buco e farci passare i treni o per coprire il buco e non farci passare nulla?» chiede alla folla. Poi, l’attacco al ritorno di Matteo Renzi che «non poteva mica risolvere i problemi quando era al governo?». «Non dite grazie a me– risponde a chi dalla folla lo incita chiamandolo “grande” – perché noi siamo dipendenti pubblici il cui stipendio è pagato da voi per fare il nostro dovere, siamo noi a dover dire grazie a voi».

La giornata di tensioni del governo culminata con il comizio a Sabaudia

Le tensioni erano cominciate già la mattina in Senato, dove sono stati discussi gli emendamenti presentati dal Movimento 5 Stelle per bloccare la realizzazione della Tav. Una discussione che aveva spaccato in due il governo: il documento grillino contrario aveva infatti raccolto 181 no e 110 sì. Nel pomeriggio Matteo Salvini ha quindi annullato uno dei suoi comizi, precisamente quello previsto ad Anzio, e si vociferava di un sms mandato ai suoi: «Non allontanatevi» recitava il messaggio, poi smentito dagli stessi leghisti. Ma la tensione è salita ancora nelle ore successive, quando Matteo Salvini ha preso parte ad un vertice straordinario a Palazzo Chigi insieme a Giuseppe Conte e Luigi Di Maio. Poi, sulla spiaggia romana tra canzoni di Vasco e Jovanotti, Salvini si è presentato ancora con giacca, camicia e cravatta, accolto dalla folla esultante.

(credits immagine di copertina: Un momento della diretta Facebook)

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