Matteo Salvini usa il rosario in campagna elettorale, ma prega raramente
13/08/2018 di Redazione
Oltre al pasticcio su genitore 1 – genitore 2 illustrato sulle colonne de La Nuova Bussola Quotidiana, Matteo Salvini ha avuto modo di parlare ancora una volta del suo rapporto con la fede. Il tentativo, ovviamente, è stato quello di acquisire nuovamente credibilità di fronte al mondo cattolico, dopo gli attacchi subiti da Famiglia Cristiana e da Avvenire. Per farlo, ha scelto un portale vicino al clero reazionario e a quella parte di cattolicesimo intransigente.
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Matteo Salvini preghiera, solo raramente
Tuttavia, le sue affermazioni contrastano un po’ con l’immagine del leader religioso che Salvini cerca di essere da diverso tempo a questo parte. Al di là delle sue vicessitudini familiari, molto distanti dalle prescrizioni del catechismo, il leader della Lega ha avuto modo di tornare – sempre nel corso della stessa intervista – sulla tematica dell’utilizzo dei simboli religiosi.
Tutti, infatti, ricordano alla perfezione il suo comizio in piena campagna elettorale, prima delle elezioni del 4 marzo, quando – rosario e vangelo in mano – il futuro ministro dell’Interno aveva giurato proprio su quei simboli di voler ottenere la fiducia dei suoi elettori e del popolo italiano tutto. Qualche mese dopo, però, il rosario e il vangelo sembrano essere stati accantonati, se non per le fotografie.
Matteo Salvini preghiera, si limita al segno della croce
A La Nuova Bussola Quotidiana, infatti, Matteo Salvini ha rivelato: «Devo essere sincero. Non prego il rosario, se non raramente. Però mi faccio il segno della croce quando mi alzo e quando vado a dormire». Insomma, un po’ poco per essere dipinto – al di là dell’iconografia – come un politico religioso che piace ai cattolici intransigenti.
Come ricorda Fabrizio D’Esposito sul Fatto Quotidiano, inoltre, le domande a proposito dei riti religiosi si fermano qui, perché altrimenti si sarebbe dovuto scavare nel profondo della vita privata di Matteo Salvini. Non sono stati affrontati temi come l’andare a messa o prendere la comunione: la separazione dalla moglie, infatti, non avrebbe permesso – secondo i cattolici più integralisti, che hanno criticato l’apertura di Papa Francesco su questo tema – l’avvicinamento al sacramento. Ma ovviamente Salvini resta il punto di riferimento politico di questo tipo di ala cattolica. Nonostante tutto.