Matteo Salvini accusato di sequestro di persona per la Open Arms: «Non fu atto politico»

Sequestro di persona plurimo aggravato e rifiuto di atti d’ufficio: sono queste le nuove accuse mosse nei confronti di Matteo Salvini, stavolta per la vicenda legata al blocco della Open Arms.

Matteo Salvini accusato di sequestro di persona per la Open Arms

Ancora non si è concluso l’iter per la Nave Gregoretti che già arriva una nuova richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti del senatore ed ex ministro dell’Interno Matteo Salvini. Il tribunale dei ministri ha inoltrato la richiesta alla Giunta per le autorizzazioni del Senato sostenendo che quanto operato da Matteo Salvini non fu «un atto politico». L’Adnkronos, in possesso della richiesta di autorizzazione, cita i  testi delle email scambiate dal 14 al 17 agosto 2019 tra Matteo Salvini e Giuseppe Conte nelle ore del blocco, durato in totale 20 giorni, a Pozzallo dei 160 migranti a bordo della Open Arms .

Matteo Salvini declinò le responsabilità, ma non fu «atto politico»

«Il 15 agosto il ministro Salvini sottoscriveva una nota di risposta ad una precedente missiva del 14.8.2019 del Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, con cui lo si era invitato “ad adottare con urgenza i necessari provvedimenti per assicurare assistenza e tutela ai minori presenti sull’imbarcazione“» è scritto nel provvedimento di 110 pagine riportato da Adnkronos. Il testo continua evidenziando che l’allora ministro dell’Interno «con tale nota respingeva ogni responsabilità al riguardo, evidenziando che i minori a bordo della nave spagnola dovevano ritenersi soggetti alla giurisdizione dello Stato di bandiera anche con riferimento alla tutela dei loro diritti umani». Declinazione di responsabilità usata nello stesso giorno anche nei confronti del Presidente del Tribunale per i Minori di Palermo e del Procuratore della Repubblica che avevano avanzato richiesta di informazioni «circa i provvedimenti che il Governo intendesse adottare con riferimento ai minori non accompagnati trasportati a bordo della Open Arms». Anche a loro, Salvini «ribadendo la sussistenza della giurisdizione spagnola in materia» è tornato a «declinare ogni competenza ad assumere provvedimenti in ordine alla protezione di detti soggetti».

La risposta di Giuseppe Conte

La risposta di Giuseppe Conte, datata 16 agosto, ribadiva «con forza la necessità di autorizzare lo sbarco immediato dei minori presenti a bordo della Open Arms, anche alla luce della presenza della nave al limite delle acque territoriali». Inoltre Conte sottolineava di « aver già ricevuto conferma dalla Commissione europea della disponibilità di una pluralità di Stati a condividere gli oneri dell’ospitalità dei migranti della Open Arms, “indipendentemente dalla loro età”». Pertanto, invitava Salvini «ad attivare le procedure, già attuate in altri casi consimili, finalizzate a rendere operativa la redistribuzione».

Ed è a questo punto che Matteo Salvini rispondendo a Giuseppe Conte garantisce che «suo malgrado» avrebbe dato disposizioni tali «da non frapporre ostacoli allo sbarco dei “presunti” minori a bordo della Open Arms, provvedimento che definiva, comunque, come di “esclusiva determinazione” del Presidente del Consiglio».

Insomma, Matteo Salvini avrebbe ripetutamente espresso la sua contrarietà allo sbarco dei minori nelle missive elettroniche scambiate con il presidente del Consiglio, declinando le sue responsabilità. Avrebbe quindi agito «in autonomia» abusando del suo potere e violando le convenzioni internazionali «qualificando l’evento come episodio di immigrazione clandestina, a dispetto del riferimento alla situazione di stress del natante su cui i soggetti recuperati stavano viaggiando».

(Credits immagine di copertina:Facebook  @salviniofficial)

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