Quando il ministro dell’Interno sbeffeggia il dissenso: il videoblob

Gli sberleffi sono per tutti: politici, studenti, intellettuali e cantanti. Chi dissente viene deriso e lasciato in preda al branco degli utenti social, tutti – ovviamente – fedeli ai precetti del Capitano. Che si tratti di giovani studenti che protestano durante i recenti comizi in Sardegna in vista delle elezioni o semplicemente VIP a cui vengon chieste opinioni sull’attuale politica in Italia il risultato è uguale per tutti: video pubblicato sul canale social di Matteo Salvini e l’invito (nemmeno troppo sottinteso) ad attaccare l’opinione di chi manifesta il proprio dissenso alle politica dell’attuale governo giallo-verde.

Matteo Salvini e le offese a chi dissente

La strategia è semplice: si isola un frammento della critica fatta al ministro, un post o una intervista, si taglia evidenziando quella che viene ritenuta un’offesa indelebile al Capitano e, – utilizzando grafiche e frasi adatte a scatenare gli animi degli utenti della pagina – si lascia che l’oppositore e il manifestante venga umiliato e messo alla gogna.

Un piano, quello di Salvini, che è decisamente funzionale allo scopo che si prefigge: cristallizzare il consenso attorno al proprio ministero. Sottolineare chi siano i “Nemici della patria” è una strategia semplice quanto efficace per aumentare il consenso attorno a politiche o a personaggi finiti nell’occhio del ciclone mediatico.

Cristallizzare il consenso per abolire le critiche politiche al governo

Nell’epoca dei social network, spesso utilizzati senza conoscerne il linguaggio e le insidie, è facile confondere l’assonanza di pareri (illusione fornita dall’algoritmo di Facebook che mostra principalmente ciò con cui si è concordi) con un effettivo consenso popolare su un dato argomento. La gogna e la creazione del capro espiatorio è ormai un lavoro da social media manager. E quelli del Capitano lo stanno esercitando piuttosto bene.

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