Sea Watch 3: Salvini twitta «Missione compiuta», ma non è stata rispettata nessuna sua indicazione

29/06/2019 di Enzo Boldi

La vera missione compiuta, in termini di legalità e leggi approvate (contestabili o meno) sarebbe dovuta arrivare oltre due settimane fa: Sea Watch 3 ti chiede di entrare nel porto di Lampedusa (o in qualsiasi altro molto italiano), tu dai il via libera, fai sbarcare le persone a bordo, contatti i Paesi UE per la redistribuzione, arresti la capitana della nave, il suo equipaggio con l’accusa di «favoreggiamento dell’immigrazione clandestina» e metti sotto sequestro l’imbarcazione. Sarebbe bastato poco per agire secondo la legge scritta da lui, Matteo Salvini. Ma il ministro dell’Interno ha preferito lo show mediatico attorno a questa vicenda. Perché se è vero che Carola Rackete, rimanendo in rada per giorni, ha messo a rischio la salute dei migranti soccorsi nei giorni precedenti, il comportamento del governo italiano è stato correo per lo stesso motivo.

Per questo motivo non si capisce perché Matteo Salvini (o chi per lui, aka Luca Morisi) debba esultare sui social gridando: «MISSIONE COMPIUTA». La missione, se così si può chiamare, sarebbe stata compiuta se la sua legge fosse stata applicata fin dall’inizio. E i prodromi per le violazioni c’erano tutte, perché qui non si sta parlando della legittimità di quanto scritto nel decreto sicurezza bis, ma del comportamento da show tenuto negli ultimi giorni. E, inoltre, c’è poco da esultare: nessuna delle sue indicazioni (quindi muscoli mostrati come un bodybuilder davanti allo specchio di una palestra vuota) è stata rispettata.

Matteo Salvini twitta «Missione compiuta»

Partiamo dall’inizio. Matteo Salvini disse: «Non entreranno in acque italiane». Ovviamente, qualche giorno dopo, queste sue parole sono state accartocciate e spedite in un cestino con mossa cestistica. Poi, dopo il primo boccone amaro, ecco la seconda presa di posizione con la faccia da duro: «Possono stare lì fino a Natale». Siamo già al 25 dicembre o ci siamo persi qualcosa? Dal caldo torrido, forse, il calendario al Viminale deve segnare date sbagliate.

 

Tutte le sue indicazioni sono state violate

Poi la vena sul collo si fa sempre più evidente ed ecco arrivare la minaccia: «Schiereremo la forza pubblica». Ed ecco che la capitana Carola Rackete forza i posti di blocco fino ad arrivare allo speronamento, di questa notte, di una motovedetta della Guardia di Finanza poco prima dell’attracco nel porto di Lampedusa. «Missione compiuta», dice Matteo Salvini. Un tweet che conferma come la sua battaglia fosse contro Sea Watch e non nell’interesse dei migranti soccorsi.

(foto di copertina: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)

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