Matteo Renzi lascia o non lascia? «Alla Leopolda sarò chiaro come mai in passato»

Scissione o non scissione? È il dilemma che affligge il Partito Democratico da anni, ma che nelle ultime settimane, soprattutto dalla formazione del nuovo governo giallorosso , si è intensificato. Il desiderio di Matteo Renzi di dare vita a gruppi parlamentari a sé sarebbe l’anteprima della scissione, ma l’ex presidente del Consiglio dichiara: «Le chiacchiere stanno a zero, alla Leopolda sarò chiaro come non lo sono mai stato».

Matteo Renzi lascia o non lascia? «Alla Leopolda sarò chiaro come mai in passato»

L’appuntamento sarebbe quindi alla riunione della Leopolda, prevista per il 19 ottobre. Stando a quanto riporta il Corriere però, ci sarebbe anche già il logo pronto, tenuto top secret. Matteo Renzi starebbe ultimando gli ultimi conti per poter creare un gruppo parlamentare a sé. Se alla Camera i “giochi” sono più semplici, al Senato la situazione è più complessa, dato che i regolamenti non consentono la creazione di gruppi autonomi. Al massimo, Renzi potrebbe dare vita ad una componente che verrebbe assorbita dal Gruppo Misto. Eppure, l’ex presidente del Consiglio parlando con il Corriere Fiorentino chiarisce che «la priorità adesso è Firenze» aggirando le domande sulla politica nazionale. Salvo poi aggiungere che «la maggioranza è relativa, non assoluta. Senza di noi non c’è governo, chiaro?». L’appuntamento viene dato dallo stesso Renzi al 19 ottobre, quando alla riunione della Leopolda «sarò chiaro come mai in passato».

Se il Giglio magico è fedele al proprio leader, all’interno del Partito Democratico la prospettiva di una scissione non è affatto ben vista. «Nel Pd ci sono tante sensibilità, se qualcuno ci lascia non mi sento più libero» ha dichiarato il presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, mentre il vicesegretario Andrea Orlando ha twittato che «il Pd dovrebbe discutere di come governare non di come e se dividersi». Dello stesso avviso anche l’ex segretario Maurizio Martina che vede la possibile scissione come un balzo indietro nel passato: «Tornare a Ds e Margherita? No grazie».

(Credits immagine di copertina: ANSA/GIUSEPPE LAMI)

 

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