Il Pd storce il naso e Renzi rinuncia all’intervento in Senato sul caso Lega-Russia

L’intervento di Matteo Renzi era stato pianificato per la giornata di oggi in Senato. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, infatti, si recherà a Palazzo Madama per riferire sul caso – tutto interno al governo – dell’incontro tra alcuni emissari della Lega e uomini d’affari russi all’Hotel Metropol di Mosca. Era calendarizzato anche il discorso dell’ex leader del Partito Democratico, su «Russia, rubli, 49 milioni di €». Ma i malumori interni al Partito Democratico hanno convinto Matteo Renzi a rinunciare al suo discorso in Senato.

Matteo Renzi rinuncia al suo intervento in Senato

Ad annunciarlo è lo stesso senatore di Rignano sui suoi canali social: «Avevo chiesto di poter intervenire contro Salvini a nome del Pd. La cosa ha suscitato polemiche interne dentro il partito da parte dei senatori vicini alla segreteria. E siccome ritengo assurdo che nel giorno in cui Salvini deve parlare dei suoi guai, una parte del PD attacchi me ho deciso di rinunciare all’intervento, ringraziando comunque il Presidente Marcucci per la disponibilità».

Le divisioni interne al Pd, dopo le parole di Matteo Renzi

Matteo Renzi ha poi sottolineato come, in questa e altre circostanze, alcuni esponenti dem se la stiano prendendo con il Matteo sbagliato. Insomma, invece di presentarsi compatto a un appuntamento cruciale anche per le sorti stesse dell’esecutivo, il Partito Democratico trova il modo di dividersi e di collocarsi in una condizione destabilizzante. Le parole di Matteo Renzi, infatti, sono destinate a provocare polemiche interne al partito, tra suoi sostenitori ed esponenti più vicini alla linea della segreteria di Nicola Zingaretti.

Partito diviso, livello di scontro alle stelle. Non c’è soltanto la tensione interna all’esecutivo: anche i partiti di opposizione – e soprattutto quello di centro-sinistra – sembrano non avere una linea univoca.

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