Matteo Renzi e Agnese chiedono 500mila euro a Dagospia

20/06/2019 di Redazione

La bordata di Matteo Renzi e Agnese nei confronti di Dagospia. L’ex presidente del Consiglio e la sua consorte – una insegnante che lo ha accompagnato sempre nei contesti pubblici ai tempi del suo incarico – hanno citato per danni il sito di Roberto D’Agostino. La notizia è stata fornita dall’ufficio stampa dello stesso Renzi: «Agnese e Matteo Renzi – si legge nel documento – hanno dato incarico all’avvocato Lorenzo Pellegrini di agire in giudizio civile contro Roberto D’Agostino e il sito Dagospia per le foto e le notizie rilanciate dal sito dal giugno 2014 al giugno 2019». In tutto, l’ex premier ha chiesto 500mila euro di risarcimento per danni all’immagine.

Matteo Renzi e Agnese e il risarcimento monstre chiesto a Dagospia

Il comunicato stampa arriva un’ora dopo rispetto al FLASH pubblicato da Dagospia. Con il solito stile che lo contraddistingue, infatti, il sito di Roberto D’Agostino si era chiesto il motivo della presunta assenza prolungata di Agnese dalla villa acquistata dal senatore Matteo Renzi, ipotizzando una sorta di crisi coniugale. Una notizia rilanciata a mo’ di gossip, come Dagospia è solito fare.

Tuttavia, nel comunicato stampa non si fa minimamente accenno a questa circostanza, dal momento che vengono prese in considerazione pubblicazioni di articoli e foto dal giugno 2014 al giugno 2019: un quinquennio coincidente sia con l’ascesa politica di Renzi, sia con la sua mancata rielezione. In tutti questi anni D’Agostino non ha mai risparmiato la sua ironia pungente e sempre border line alla moglie dell’ex presidente del Consiglio, redigendo anche articoli piuttosto provocatori.

La replica di Dagospia alla richiesta di Matteo Renzi e Agnese

E resta nel solco della provocazione anche il titolo con cui Dagospia riporta l’agenzia ANSA che contiene il comunicato dell’ufficio stampa di Matteo Renzi: «Che tempismo! – si legge in apertura sul sito – Dopo un’ora dal nostro flash in cui ci chiedevamo come mai Agnese non si vedesse spesso nella loro casa, arriva un bel comunicato stampa intimidatorio dal ‘senatore semplice’ di Firenze. Si è tenuto largo, avrebbe buttato in mezzo pure gli anni precedenti. Solo che dopo cinque anni c’è la prescrizione civile…». Insomma, pare che ne vedremo delle belle a suon di carte bollate.

FOTO: ANSA/UFFICIO STAMPA

Share this article