Bassetti lancia l’allarme vaccino: «In Italia è ancora troppo forte il movimento no vax»

Il direttore della Clinica malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova si dice contrario all'obbligo, ma invita alla sensibilizzazione

24/08/2020 di Enzo Boldi

Questa mattina all’Istituto Lazzaro Spallanzani di Roma è stata avviata la sperimentazione sull’uomo del primo vaccino italiano contro il Covid. Come confermato dagli stessi vertici dell’INMI, il tutto dovrebbe essere pronto non prima della prossima primavera, al termine dei test che dureranno per 24 settimane. Poi l’immunizzazione diventerà pubblica. Ma a quel punto, come sottolineato da Matteo Bassetti, bisognerà riuscire a sconfiggere la diffidenza (per usare un eufemismo) dei no vax del nostro Paese.

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«Viviamo in un Paese che ha ancora un movimento No Vax troppo forte – ha detto Matteo Bassetti, direttore della Clinica malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, a Coffe Break -. Occorre lavorare prima sul vaccino anti influenza. Occorre fare una campagna forte da parte del ministero della Salute e del governo. Il vaccino anti-influenzale va raccomandato a tutti, non solo agli anziani ma anche a chi va a scuola. Solo dopo si arriverà al vaccino anti-Covid».

Matteo Bassetti e il movimento no vax in Italia

Secondo l’esperto, sarà compito del Ministero della Salute quello di avvicinare i cittadini al vaccino. Prima di tutto quello anti-influenzale, per un motivo preciso: i principali sintomi Covid – febbre, problemi respiratori e affaticamento – sono molto simili a quelli dell’influenza stagionale. Per questo motivo occorre una sensibilizzazione, in attesa dell’immunizzazione dal Coronavirus, affinché ci si tuteli contro la comune influenza che arriva in Italia, solitamente, tra la seconda metà dell’autunno e l’inverno.

Il vaccino non pronto prima della primavera

Il vaccino sviluppato dall’Università di Oxford, infatti, non arriverà prima della prossima primavera. La sperimentazione, infatti, ha dei protocolli e dei tempi ben precisi. A partire da oggi, data delle prime dosi inoculate nei volontari che si sono presentati allo Spallanzani, dovranno trascorrere le canoniche 24 settimane.

(foto di copertina: da Coffee Break, La7)

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