Il monologo di Valerio Mastandrea per Giulio Regeni

25/01/2019 di Redazione

Parla della tortura, della storia di queste ultime nelle varie vicende dell’umanità. Ecco l’attesissimo monologo di Valerio Mastandrea a Propaganda Live, il programma che Diego Bianchi manda in onda ogni venerdì su La7. Il ricordo è sempre rivolto a Giulio Regeni.

Mastandrea e il monologo su Giulio Regeni

«Il grido che risponde è un grido di innocenza. Nulla è cambiato, tranne le cerimonie e le danze. Ma il gesto del corpo resta lo stesso. Fino a sanguinare. Nulla è cambiato tranne il corso dei fiumi e la linea dei boschi. Tra questi paesaggi l’anima vaga, ora certa ora incerta della propria esistenza. Mentre il corpo c’è e c’è e c’è e non trova riparo». Il brano citato dall’attore è tratto dall’opera Gente sul ponte di W. Szymborska.

Il monologo di Valerio Mastandrea è arrivato esattamente dopo il tradizionale spiegone di Marco Damilano, anch’esso incentrato sulla figura degli studiosi, dei ricercatori e dello stesso Giulio Regeni.

L’attore ha voluto poi salutare la famiglia di Giulio Regeni per garantire loro che la storia del ragazzo, scomparso il 25 gennaio di tre anni fa (l’ultimo giorno in cui si sono avute sue notizie), non verrà dimenticata da nessuno.

La fiaccolata per Giulio Regeni a Fiumicello

Esattamente in questi minuti, a Fiumicello – il Paese d’origine del ricercatore che era andato in Egitto a studiare il sistema dei sindacati – è in corso una fiaccolata per ricordare la figura di Giulio Regeni e per chiedere verità su di lui, sulla sua vicenda, su una storia che non è ancora chiara e che sembra costruita sui depistaggi e sulla mancata collaborazione delle autorità locale.

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