Gnagnarini, l’assessore Pd di Orvieto che evocò zio Adolf, ricandidato con Lorenzin

05/02/2018 di Redazione

Massimo Gnagnarini, l’ex assessore comunale di Orvieto che aveva evocato “zio Adolf” sul suo profilo Facebook, corre per le elezioni nazionali 2018 in Umbria con Civica e popolare con Beatrice Lorenzin.

«Dopo quella frase orrenda e sfortunata – ha spiegato ad Ansa – di cui era chiaro il senso paradossale, credo di aver pareggiato i conti presentando le dimissioni. Un atto di responsabilità verso l’amministrazione e il giusto prezzo che non può incrinare né la mia coscienza, né la prospettiva. Ora si va avanti».

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«Sto gestendo la situazione in maniera molto serena – spiega Gnagnarini – ma su Messenger mi stanno arrivando decine di messaggi da tutta Italia di facinorosi di destra delusi per la mia candidatura. Mio malgrado il circo mediatico mi aveva accreditato, agli occhi di chi non mi conosce, come un loro beniamino. La mia storia personale dimostra che in 40 anni di attività ho vissuto la politica con tutt’altro spirito. Uno scivolone su Facebook, commento ad un post privato, sta diventando ormai dirimente». Gagnarini invocò Adolf dopo che un ristoratore della città aveva segnalato la presenza nei pressi della stazione ferroviaria di Orvieto di una decina di rom. Persone che, secondo alcuni articoli di cronaca locale, adescavano ignari vecchietti. «C’aveva provato anche zio Adolf a prendere qualche rimedio, politicamente scorrettissimo, ma non gli è riuscito neanche a lui», questa la frase incriminata. Frase per cui, sostiene l’ex assessore Pd, ha già pagato pegno.

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