La Gazzetta dello Sport usa quel «I can’t breathe» di George Floyd per parlare della situazione economica della Roma 

08/06/2020 di Enzo Boldi

Quel grido di dolore di George Floyd, le sue ultime parole prima di soccombere sotto il peso del ginocchio dell’agente di Polizia di Minneapolis Derek Chauvin, è diventato – ancora una volta, per la storia americana – uno dei motti per protestare contro l’atteggiamento delle forze dell’ordine nei confronti di cittadini afroamericani. Poi, però, accade che Oltreoceano quella frase sia stata mutuata e applicata a contesti che nulla hanno a che vedere con quanto accaduto due settimane fa negli Stati Uniti. L’ultimo caso, che ha provocato inevitabili rimostranze sui social, arriva dall’articolo del giornalista della Gazzetta dello Sport Massimo Cecchini.

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Il cronista, che spesso e volentieri si occupa degli affari in casa Roma per la Rosea, ha utilizzato quella frase, «I Can’t Breathe», per parlare della situazione economica del club giallorosso, dopo la pubblicazione della situazione economico-finanziaria della società guidata da James Pallotta relativa ai primi nove mesi di esercizio della stagione sportiva 2019/2020. «Non riesco a respirare», la frase di George Floyd (ma, prima di lui, da Eric Garner, altro afroamericano morto in circostanze analoghe nel 2014 a New York), riferita a contesti che non hanno nulla a che vedere con quanto accaduto a Minneapolis, non poteva che generare critiche.

Massimo Cecchini e quel «I can’t breathe» per parlare della Roma

«Ecco, in questi nove anni il mondo è cambiato anche alla Roma, che sembra passata (calcisticamente parlando) dal «noi possiamo» al «non riesco a respirare» – scrive Massimo Cecchini nel suo articolo pubblicato oggi, lunedì 8 giugno 2020, su La Gazzetta dello Sport -, la frase che la morte di George Floyd ha imposto all’agenda del mondo. Già, perché per via dei conti sempre più a picco, il club giallorosso non riesce più a respirare».

Un paragone evitabile

Il tutto non è passato inosservato. Il giornalista della Gazzetta ha utilizzato quella frase per descrivere la situazione economico-finanziaria del club giallorosso, con debiti molto elevati sia per colpa di una gestione che ha mostrato gravi lacune, sia per quel che ha colpito anche il mondo del calcio negli ultimi mesi: l’emergenza coronavirus. Mutuare quel grido di dolore per parlare di numeri ed economia calcistica, però, non sembra esser stato apprezzato dalla rete.

(foto di copertina: da Gazzetta dello Sport di lunedì 8 giugno 2020)

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