Marta Bastianelli, la mamma in bicicletta rinata dopo la squalifica per doping

In dieci anni, le montagne russe di Marta Bastianelli. Un unico comune denominatore: il campionato europeo. Oggi, l’azzurra ha alzato le braccia nell’edizione di Glasgow 2018, nel 2008 – nell’europeo U-23 di Verbania – una squalifica per doping ha rischiato di interrompere una carriera nata per essere trionfale. Tra le poche professioniste ad aver recuperato la forma migliore dopo la maternità, Marta Bastianelli ha zittito le critiche e alzato le braccia al cielo, in quella che sembra davvero essere la sua rivincita.

LEGGI ANCHE > Rio 2016, ciclismo: Elisa Longo Borghini è medaglia di bronzo

Marta Bastianelli, la carriera

È la prima campionessa d’Europa italiana da quando esiste la prova élite (ovvero dal 2016, prima correvano questa competizione soltanto le Under 23), la prima a centrare anche una storica accoppiata. Marta Bastianelli, attualmente punta della squadra Alé Cipollini, ha trionfato anche in un campionato del mondo élite, nel 2007, giovanissima a soli 20 anni.

E dire che l’atleta di Velletri – classe 1987 – aveva persino deciso di mollare, appendere la bicicletta in garage e fare la mamma a tempo pieno. Non è stato facile riprendersi dopo quella storiaccia del doping, positiva a un diuretico che nemmeno si trovava nella lista delle sostanze proibite dall’Unione Ciclistica Internazionale e che pure venne considerata alla stregua di altri farmaci dopanti.

Marta Bastianelli, la squalifica per doping

Non solo: la Bastianelli dovette subire l’onta di veder raddoppiata la sua squalifica. Inizialmente, la sanzione applicata fu di un anno, ma l’UCI riuscì a vincere il suo ricorso e ad allungare il periodo di digiuno dalle corse di altri 12 mesi. Addio olimpiade di Pechino, addio olimpiade di Londra. Comprensibile la voglia di lasciarsi tutto alle spalle e di chiudere quel capitolo della sua vita. E invece Marta Bastianelli ha trovato la forza di andare avanti e di portare avanti due sfide in contemporanea, quella della maternità e quella della bici che conta.

Marta Bastianelli, la gara perfetta di Glasgow

«Nove chili, smaltiti in poco tempo – disse all’indomani del parto in un’intervista a Marco Pastonesi -. Il resto è solo forza, disciplina, volontà». Quelle stesse caratteristiche che l’hanno portata a leggere perfettamente la gara di Glasgow, non mollando di un centimetro sulle avversarie più pericolose, conducendo, insieme a Elisa Longo Borghini ed Elena Cecchini una gara tatticamente perfetta. Poi lo sprint finale, per alzare le braccia al cielo e per lasciarsi alle spalle tutto e tutti, critiche comprese.

E a gridare a tutti che, undici anni dopo quella maglia iridata, la giovanissima campionessa è tornata a ruggire ancora. La casacca blu con le stelle della bandiera europea sarà il nuovo vessillo simbolo di una rinascita.

FOTO: DANIEL DAL ZENNARO/ANSA – CD

Share this article