L’addio di Marino Bartoletti a Facebook: «Frequentato da personaggi votati in alcuni casi alla barbarie»

Il giornalista e autore ha annunciato la chiusura della sua celebre pagina aperta nel 2016

22/07/2021 di Gianmichele Laino

Marino Bartoletti si è sempre dimostrato un passo avanti verso i colleghi e verso i telespettatori che hanno avuto modo di conoscerlo nella sua lunghissima carriera, per la maggior parte votata allo sport e alla cultura. Anche nelle ultime ore, con la sofferta decisione di abbandonare per sempre la sua pagina Facebook, si è rivelato il precursore di una tendenza che, a breve, potrebbe letteralmente esplodere. La difficoltà sempre più accentuata di confrontarsi con le persone, con identità non sempre cristalline, a volte con veri e propri troll, sul social network di Mark Zuckerberg sta diventando insostenibile per molti. Una lunga pagina, tante riflessioni approfondite sono state la modalità scelta da Bartoletti per dire addio a Facebook.

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Marino Bartoletti ha abbandonato per sempre Facebook

Marino Bartoletti si è iscritto su Facebook – con quella che è poi diventata la sua pagina ufficiale – cinque anni fa. Un tempo che lui stesso ha definito congruo per comprenderne le dinamiche. Queste ultime sono diventate troppo spesso insostenibili in alcuni casi specifici: si pensi alla natura del dibattito che si è scatenato tra gli utenti quando il giornalista e autore ha pubblicato la foto di un rarissimo incontro tra Francesco Guccini e Maurizio Sarri o quando ha raccontato le gesta di campioni di sportività come Roberto Baggio e Franco Baresi. Gli ultimi due tasselli di un mosaico che, a volte, è stato macchiato dalle urla sguaiate degli haters.

Il passaggio più denso di significato è stato sicuramente quello in cui Marino Bartoletti ha descritto la platea degli iscritti al social network, quella delle persone (la sua pagina Facebook è un patrimonio da 140mila followers) che quotidianamente si presentavano per commentare le parole che il giornalista “regalava” al social network: «È vero – ha scritto Bartoletti -, ho trovato tantissimi compagni di viaggio meravigliosi che mi hanno seguito nello spirito e nel piacere di un fertile scambio. Ma ho anche trovato una massa – a un certo punto per me incontrollabile – di personaggi sostanzialmente votati all’infelicità (oltre che all’insolenza, all’ignoranza, alla maleducazione gratuita, alla provocazione, alla ricerca dell’attimo di gloria, alla negazione dell’evidenza, all’anonima vigliaccheria, al vittimismo, alla grafomania perniciosa, al fanatismo, all’odio insensato, in alcuni casi alla barbarie) “grazie” ai quali ho capito che il mio tempo era assolutamente sprecato. E, dunque, che il piccolissimo tentativo di “civilizzazione” era naufragato».

Una descrizione perfetta, esatta, puntuale di quello che sta diventando la rete social in questo preciso momento storico. Uno spazio di sfogo dove parole inutili e cattive si accavallano in maniera pericolosa. Non è chiaro, ancora, il destino della pagina Facebook ufficiale di Marino Bartoletti. Al momento è ancora attiva, probabilmente per concedere il tempo – a tante persone – di leggere questo commiato. Probabile che in futuro verrà chiusa o, semplicemente, resterà silente. Non mancheranno le forme di espressione, per Marino Bartoletti, attraverso cui continuare a comunicare. I social hanno perso, oltre che un contributor (come si direbbe oggi) di spessore, anche la loro ennesima occasione di cambiare in meglio.

FOTO: IPP/Paolo Pizzi – Roma

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