Maria Cristina Fontana: «Consulenze diminuite perché il mio cognome dà fastidio»

La figlia del governatore Attilio Fontana si difende dopo l'inchiesta di Report

15/10/2020 di Redazione

Nei prossimi giorni inizierà la nuova stagione di Report, che parte con una nuova inchiesta giornalistica sulla Regione Lombardia governata da Attilio Fontana. Questa volta, tra le altre cose valutate da Giorgio Mottola – autore dei servizi – c’è anche la posizione di Maria Cristina Fontana, avvocato e figlia dell’attuale governatore leghista. La trasmissione ha messo in luce una serie di documenti relativi alle sue consulenze con ASST Nord Milano dopo l’elezione a presidente della regione Lombardia di Attilio Fontana.

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Maria Cristina Fontana e l’inchiesta di Report

Nel video che Report ha pubblicato sui social network, si assiste a uno scambio di battute telefonico tra Giorgio Mottola e la stessa Maria Cristina Fontana, in cui l’avvocato risponde:

«Senta, lei non ha nessuna autorità, per cui io non le devo nessuna spiegazione e le chiedo gentilmente se mi lascia lavorare, cosa che magari lei non sa cosa voglia dire».

La risposta di Maria Cristina Fontana

Una affermazione che, come riportato dal Fatto Quotidiano del 15 ottobre, viene precisata in una mail che Maria Cristina Fontana ha inviato alla trasmissione di Raitre. La professionista afferma di non aver mai svolto delle consulenze, ma al massimo incarichi di difesa giudiziale per la compagnia assicurativa della stessa ASST Nord Milano. Sempre la figlia del governatore afferma che il suo nome è nell’elenco degli avvocati che possono fare consulenza insieme ad altri 133 colleghi e che, quindi, non c’è nessuna anomalia come invece Report avrebbe voluto evidenziare.

Infine, una risposta che coinvolge direttamente la sua famiglia:

«Nel 2019 gli incarichi si sono notevolmente ridotti e nel 2020 ho sospeso la mia collaborazione proprio perché dava fastidio il mio cognome – ha scritto -, quindi non ho aumentato gli incarichi, semmai è vero il contrario».

L’avvocato, tra le altre cose, ricorda di essere stata in passato oggetto di minacce e che, per questo motivo, aveva chiesto alla trasmissione di Raitre di non esporla, dal momento che – tra le altre cose – non ha una vita pubblica.

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