Marco Berry e la Torino di Chiara Appendino: «In città tutto è iniziato a precipitare»
02/01/2018 di Redazione
Marco Berry lancia qualche frecciata all’amministrazione della città di Torino guidata dalla sindaca Chiara Appendino. In una lettera pubblicata oggi sul Corriere della Sera il conduttore ed ex inviato de Le Iene ha espresso tutto il suo malcontento per l’immagine che dà di sé da un anno a questa parte il capoluogo piemontese, tirando in ballo anche la prima cittadina M5S eletta a giugno 2016. Berry dice di essere innamorato della città, di considerarla una delle più belle d’Europa, di essere orgoglioso di appartenerle, ma la descrive come sconfitta. Il conduttore ricorda l’«eleganza torinese», la cultura che la città offre oggi attraverso l’arte moderna, le sue eccellenze, anche culinarie, ma evidenzia un «annichilimento lento e inesorabile» cominciato proprio quando, dice, «eravamo sulla buona strada».
Marco Berry e la Torino di Chiara Appendino
«Solo un anno fa – ha scritto Berry -, entravamo al secondo posto delle città europee per l’innovazione. Ed eravamo la quinta città italiana per turismo. Eravamo fighissimi! Poi, scusate, io non ho capito bene cosa sia accaduto. I torinesi, che finalmente iniziavano a mostrare un poco d’orgoglio per tutti questi complimenti da fuori, che ci scrollavano di dosso tutto quel ‘grigiume’ che ci siamo sobbarcati per decenni, hanno deciso che si poteva provare un cambiamento. E da quella scelta, tutto è iniziato a precipitare: un annichilimento lento ed inesorabile, con una botta letale proprio l’ultimo giorno dell’anno». Il conduttore evidenzia il segnale negativo di un triste Capodanno senza piazza. «The Day After: un Ultimo dell’Anno da guardare in prospettiva, sì, ma all’indietro. Perché c’è Federalberghi che denuncia un 30% in meno del turismo, il Salone del libro che dopo trent’anni anni d’onorato servizio perde la propria Fondazione e, insieme, la possibilità di pagare l’affitto per la prossima edizione (ma sì, tranquilli, tanto Milano ci aspetta!…). E i trasporti torinesi? Si stanno riorganizzando, spolverando le diligenze. E le prossime manifestazioni della città? Da scommettere che saranno organizzate dai Moti carbonari, mentre i fuochi d’artificio del San Giovanni saranno sottotitolati alla pagina 777 del Televideo e il Farò del 21 giugno sarà dato in appalto alla Film Commission, che naturalmente organizzerà un effetto speciale senza accendere neppure un fiammifero».
Berry parla di «coprifuoco» vissuto dalle 19 in poi, con divieti di vendere, somministrare, consumare. E racconta l’importanza di festeggiare in compagnia, e in strada. «In quella notte, almeno per quell’attimo di festa, dimentichi le difficoltà e i problemi. E sogni. E speri che il prossimo anno possa andare meglio: in piazza, abbracci persone che non conosci e sorridi alla vita, pensi positivo, è una festa che ti puoi permettere perché non ti costa nulla». Poi conclude: «Cara sindaca, io spero il prossimo anno di tornare a presentare il Capodanno in piazza Vittorio. Senza paure. E gratis».
(Foto da archivio Ansa. Credit: Elena Aquila / Pacific Press / ZUMAPRESS.com)