Marcello De Vito scrive a Virginia Raggi dal carcere: «Sono innocente, non mi dimetto»

Marcello De Vito, arrestato con l’accusa di corruzione lo scorso 20 marzo, continua a proclamarsi innocente e fiducioso nella magistratura. Dal carcere scrive alla sindaca Virginia Raggi ribadendo la sua non colpevolezza e quindi di non avere intenzione di dimettersi, ma lamenta di essere stato abbandonato da chi credeva amico.

Marcello de Vito ribadisce la sua innocenza e lamenta l’abbandono «degli “amici”»

«Sono pronto per il giudizio. Non sono corrotto né corruttibile e confido nel pieno e positivo accertamento in tal senso da parte della magistratura». Nella lettera rivolta alla sindaca Virginia Raggi, Marcello De Vito ribadisce la sua innocenza, e si dice sicuro che verrà provata. Ha fiducia quindi nell’iter giudiziario e nella magistratura: chi invece sembra averlo deluso è qualcuno all’interno del Movimento 5 Stelle. «Nell’immediato ho provato rabbia e delusione per le parole di abbandono degli “amici” – scrive De Vito nella lettera – Posso dire che ho ricevuto maggiore solidarietà delle persone in queste retrovie che in qualsiasi altro posto». La stessa virginia Raggi aveva detto in merito all’arresto di De Vito che «chi sbaglia deve pagare» e di essere andata «su tutte le furie». Dichiarazioni tutto sommato vaghe, ma non di certo di sostegno. Così come quelle fatte da Alfonso Bonafede, che disse che «le accuse contro De Vito sono troppo gravi» e che sarebbe stato quindi inconcepibile «non espellerlo». Da altre righe, meno concilianti, sembrerebbe esser rimasto molto deluso anche e sopratutto da Luigi Di Maio: « «Il nostro codice etico prevede l’espulsione dal M5S solo in caso di condanna e non si presta ad opinabili interpretazioni a seconda dei casi, ad personam o, peggio, ad arbitrio del nostro leader». E ancora: «Mi sono chiesto cosa potrebbe decidere il nostro leader per sé stesso, ove fosse sottoposto ad un giudizio: sicuramente proporrebbe un quesito ad hoc, come quello ideato sul caso Salvini-Diciotti, da sottoporre al voto online»

Marcello De Vito sulle dimissioni: «Non posso, non voglio e non debbo farlo! »

Dal carcere, Marcello De vito ha sicuramente tempo per mettere sulla bilancia rapporti umani e lavorativi, e non lo nasconde nelle righe scritte a Virginia Raggi. «È complesso far comprendere quanto queste mura possono insegnarti e farti ragionare sui valori di base – scrive – Posso dire che sono più forte di prima». Dal momento dell’arresto il 20 marzo, in tanto hanno chiesto le sue dimissioni e la sua espulsione dal Movimento 5 stelle. Opzioni che lui stesso ha considerato: nella lettera dice infatti di aver «pensato spesso, per il rispetto che ho verso l’istituzione, di dimettermi da presidente dell’Assemblea capitolina», ruolo che De Vito dice di aver molto «amato e che ritengo di avere svolto con onore e con piena cognizione dei suoi equilibri e tecnicismi». Dimettersi sarebbe però per lui una sorta di ammissione di colpevolezza. Continua infatti scrivendo che «Ma non posso, non voglio e non debbo farlo! Credo con forza nella Giustizia e Giustizia con forza chiedo!».

Marcello De Vito scrive a Virginia Raggi dal carcere: «Sono innocente, non mi dimetto»

De Vito infine si rivolge agli altri penstellati, e non solo. «Care colleghe e cari colleghi considero privo di presupposti qualsiasi atto che mi abbia privato di qualcosa: sia esso la libertà personale, la carica (anche in via temporanea), la stessa iscrizione dagli M5S – continua nella missiva – Darò tutte le mie forze per tutelare la vita della mia famiglia e la mia. Ai sensi del regolamento del consiglio considero le assenze dal 20 marzo 2019 contrarie e comunque non imputabili alla mia volontà nonché la sospensione e la temporanea sostituzione prive di presupposti».

(Credits immagini di copertina: ANSA/FABIO FRUSTACI)

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