Se Attilio Fontana sostiene che gli errori commessi dalla sua Regione durante la fase dell’emergenza sanitaria siano stati provocati dall’assenza di Autonomia, quel che sta accadendo in questi giorni a Malpensa e Linate deve essere frutto di una libera interpretazione: quella tra le parole di un Assessore e quelle che vengono scritte sui canali social della Regione Lombardia. Dopo le polemiche iniziali per i tamponi in aeroporto solo su cittadini stranieri e lombardi, Giulio Gallera aveva rassicurato tutti, spiegando che da oggi – venerdì 21 agosto – i test sarebbero stati effettuati su tutti. Ma non sembra esser questo lo specchio di ciò che sta avvenendo nei due scali milanesi.
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Le polemiche sono nate ieri, dopo alcune denunce social da parte di persone atterrate a Malpensa (solo oggi si è partiti anche con i test a Linate) che non sono state sottoposte al test. L’indicazione iniziale, infatti, è stata confermata anche dallo stesso Gallera nella serata di ieri all’Ansa: «Gli spazi che, in un primo momento, erano stati individuati a Malpensa da SEA e Usmaf avrebbero consentito l’attivazione di tre postazioni – ha spiegato in un comunicato – con la possibilità di eseguire 500 tamponi. Avevamo quindi stabilito alcune priorità che, nell’ordine, avrebbero privilegiato i turisti stranieri (difficilmente recuperabili dopo aver lasciato l’aeroporto) e i cittadini lombardi (i quali possono contare sui sistemi di segnalazione online delle ATS)».
L’Assessore al Welfare e alla Salute, nella stessa intervista, ha annunciato che erano stati trovati altri spazi all’interno dello scalo milanese e che da oggi (venerdì 21 agosto) si sarebbe proceduto con tamponi per tutti e non solo per stranieri (a cui era stata data la precedenza per via della tracciabilità) e ai domiciliati lombardi (che fanno riferimento all’Ats).
Seguendo quanto dichiarato da Gallera, dunque, a Malpensa e Linate (a partire da oggi) sarebbero stati effettuati tamponi su tutti. Ma scorrendo sui canali social della Regione Lombardia, sembra che non sia proprio così. Leggiamo, per esempio, la risposta a questo utente (pubblicata venerdì 21 agosto alle 11.10).
Per i passeggeri in transito, residenti o diretti in altre località fuori regione e per i cittadini lombardi impossibilitati a effettuare il tampone in aeroporto, vige l’obbligo di rivolgersi all’Asl/Ats di competenza territoriale della destinazione finale
— Regione Lombardia (@RegLombardia) August 21, 2020
L’utente chiedeva dove poter fare il tampone, facendo scalo a Bergamo per raggiungere la Sardegna. E la Regione ha replicato così: «Per i passeggeri in transito, residenti o diretti in altre località fuori regione e per i cittadini lombardi impossibilitati a effettuare il tampone in aeroporto, vige l’obbligo di rivolgersi all’Asl/Ats di competenza territoriale della destinazione finale». Insomma, per i passeggeri in transito il tampone non è previsto. Nonostante quanto dichiarato da Gallera.