La madre di una 11enne morta suicida fa causa a Meta e Snapchat

Tag: ,

Stando alle dichiarazioni della madre, la vittima avrebbe compiuto il gesto estremo in seguito a cyberbullismo

Una madre fa causa a Meta e Snap per il suicidio della figlia di 11 anni. Il tragico episodio si sarebbe verificato in seguito alle ripetute offese e agli episodi di cyberbullismo che la ragazza stava subendo da tempo. Ora, la donna ha deciso di ottenere giustizia per la morte della ragazza chiedendo alle compagnie di social media come Meta (la ragazza utilizzava in particolare Instagram) e Snapchat di assumersi le loro responsabilità per l’accaduto.



LEGGI ANCHE > Il governo pensa di combattere il cyberbullismo stanziando soltanto 2 milioni di euro

Madre fa causa a Meta e Snap per il suicidio della figlia 11enne

Secondo la madre, infatti, il gesto estremo della figlia sarebbe stato direttamente collegato all’inazione dei social media su casi del genere e alla struttura delle piattaforme che cercano di incentivare alcuni comportamenti. Il caso si è verificato a luglio 2021, a Enfield nel Connecticut, mentre la denuncia – sostenuta dal Social Media Victims Law Center (che supporta tutti coloro che ritengono di essere stati danneggiati dalle piattaforme di interazione sociale) – è stata presentata in un tribunale della California.



La vittima, S.R., avrebbe utilizzato in maniera costante e frequente i social network soprattutto dopo l’esplosione della pandemia di coronavirus, con il lockdown e il conseguente inasprimento del distanziamento sociale. L’utilizzo di questi social network l’ha esposta a contenuti sessualmente espliciti e l’avrebbe spinta a produrne essa stessa di simili. Tuttavia, la circolazione di questo materiale – attraverso le piattaforme social – all’interno della sua community di riferimento, all’interno del suo contesto sociale, nella sua classe e nella sua scuola, l’ha portata a vivere momenti di imbarazzo. La conseguenza è stata la spirale di dolore (stando alla documentazione addotta dalla madre della vittima in tribunale, la figlia è stata seguita in una clinica psichiatrica) che l’ha portata poi a compiere il gesto estremo. Ora, sarà un giudice a stabilire eventuali responsabilità delle piattaforme social.