I parlamentari M5S sapevano già ieri pomeriggio dell’arresto dei Renzi?
19/02/2019 di Redazione
Mentre tutta Italia veniva a sapere degli arresti domiciliari a Tiziano Renzi e alla moglie Laura Bovoli dalle colonne del sito del Corriere della Sera (in un articolo firmato da Fiorenza Sarzanini che, da ottima giornalista d’inchiesta, aveva le sue fonti in procura), un dubbio sorge ad altri colleghi giornalisti che hanno commentato la vicenda e che, con il senno di poi, hanno messo insieme alcuni pezzi raccolti nel corso del pomeriggio del 18 febbraio.
M5S sapevano di Tiziano Renzi? Le voci nell’ambiente
Si pensi a Laura Cesaretti, la giornalista de Il Giornale che conosce molto bene la famiglia di Matteo Renzi e che ha sempre seguito, per la propria testata, le vicessitudini del Partito Democratico, in modo particolare dell’area renziana. In un tweet della serata di ieri, è stata tra le prime a far avanzare un’ombra di sospetto: «Comunque – ha scritto sul social network – mi piacerebbe sapere come mai oggi, dal giro Cinque Stelle, giungevano alle redazioni dei giornali eccitate anticipazioni aummaumma su ‘una bomba in arrivo per Matteo Renzi’».
Comunque mi piacerebbe sapere come mai oggi, dal giro Cinque Stelle, giungevano alle redazioni dei giornali eccitate anticipazioni aummaumma su “una bomba in arrivo per @matteorenzi “. Curioso, no?
— laura cesaretti (@lauracesaretti1) 18 febbraio 2019
Insomma, se questa voce fosse confermata, dovremmo pensare che alcune persone (parlamentari o addetti allo staff) del Movimento 5 Stelle sapessero già da qualche ora, prima quindi dell’esecuzione della misura cautelare, dell’arresto di Tiziano Renzi e di Laura Bovoli. Una circostanza che sarebbe almeno anomala.
Anche il giornalista del Quotidiano Nazionale Ettore Colombo, direttamente dalle colonne del suo blog, ha affermato che alcuni esponenti pentastellati avrebbero avvertito i direttori dei grandi giornali della notizia «fregandosi le mani».
Michele Anzaldi rincara la dose
Questi rumors sono stati immediatamente recepiti anche da alcuni deputati del Partito Democratico, come Michele Anzaldi. Quest’ultimo, ha addirittura messo in correlazione con questa voce di corridoio anche lo slittamento della chiusura del voto della piattaforma Rousseau.