La Coca Cola si compra le acque di Eataly

19/09/2019 di Enzo Boldi

L’acqua e le bibite che da anni rappresentano le eccellenze del made in Italy finiscono nelle mani di una multinazionale. E, quando si tratta del settore beverage, non si può che parlare di Coca Cola. Lurisia, famosa azienda di proprietà del fondo di investimento DeA Capital (che vede protagonisti il gruppo Invernizzi ed Eataly), passerà nelle mani del colosso dei soft drink, anche se l’operazione sarà perfezionata e completata dalla costola italiana della multinazionale.

Un’operazione da circa 88 milioni di euro che sarà completata entro la fine dell’anno, con il consiglio di amministrazione che dovrebbe mantenere al suo interno i nomi di Piero Bagnasco (attualmente presidente e amministratore delegato di Lurisia) e Alessandro Invernizzi. Una permanenza – chissà se momentanea – per assicurare continuità con il passato dell’azienda nata a Roccaforte Mondovì, in provincia di Cuneo, nel 1940 emergendo come etichetta e brand prima solamente di acque minerali, poi aprendo il proprio business anche ai soft drink.

Coca Cola piglia tutto

«L’acquisizione di Lurisia completa l’attuale portfolio beverage di Coca-Cola Hbc in Italia ed è una aggiunta perfetta per la strategia 24/7 Total Beverage Strategy – si legge in una nota stampa diffusa dal colosso delle bibite -. Inoltre, supporta la direzione dell’azienda nell’aumentare l’offerta premium della sua gamma e proporre ai consumatori prodotti con una forte tradizione e ben radicate origini italiane». Un’operazione che sarà completata entro la fine del 2019 e che andrà ad aggiungere gli stabilimenti piemontesi alle altre quattro fabbriche con il marchio Coca Cola sparse in giro per il Bel Paese (Veneto, Abruzzo, Campania e Basilicata).

L’addio di Slow Food a Lurisia

Ma questa operazione commerciale non ha trovato una sponda di sostegno a 360 gradi. Oltre alle proteste sui social da parte di chi ritiene si tratti di una prevaricazione del tanto decantato Made in Italy, anche Slow Food – il movimento fondato da Carlo Petrini – ha protestato. E non solo: «Apprendiamo dagli organi di stampa del passaggio di proprietà di Lurisia al gruppo Coca Cola. Lurisia ha sostenuto l’attività di Slow Food a partire dal 2007, principalmente in veste di partner dei grandi eventi: Cheese, Slow Fish e Salone del Gusto. Con l’edizione 2019 di Cheese si conclude la collaborazione, che non verrà rinnovata».

(foto di copertina: da sito ufficiale Lurisia)

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