Luigi Di Maio: «Se l’economia è ferma è colpa del PD»

Luigi Di Maio durante la visita all’impianto di trattamento rifiuti di Contarina Spa di  Treviso, il cui modello verrà replicato a livello nazionale grazie ad una norma della Legge Di Bilancio, torna sul tema della crescita economica, attaccando il governo precedente: «Colpa di una manovra insipida». E riapre la porta all’autonomia Veneta.

Luigi Di Maio attacca il governo precedente: «Hanno creato troppe incertezze»

La crescita economica non c’è. La ragione, secondo il vicepremier Luigi Di Maio, va ricercata nel passato. «È logico che l’economia si fermi se l’ultimo governo del Pd ha fatto una manovra insipida che non aveva alcun investimento» ha detto il leader 5 stelle durante la visita nel trevigiano. Il Pd avrebbe messo a disposizione «poche centinaia di. milioni di euro», mentre il nuovo governo mette «37 miliardi», ha continuato Di Maio. I soldi per far ripartire l’economia «ci sono, ma bisogna mettersi in testa che è proprio perché in questi anni si continuava a tagliare dai servizi essenziali, la sanità, il welfare, il motivo per cui la gente si é impoverita».

Per far ripartire l’economia bisogna «far ripartire il potere di acquisto degli italiani» ha concluso il ministro allo sviluppo economico, sottolineando che «gli imprenditori hanno avuto sempre più incertezze, si è bloccato l’export a causa di una guerra dei dazi tra Cina e Usa».

Di Maio a Treviso: «Non tradiremo gli italiani»

La crescita economica è lenta, e la revisione richiesta dall’Unione Europea potrebbe essere una mazzata. Il condizionale, secondo Luigi Di Maio è però d’obbligo. «Non dobbiamo aggrapparci a numerini» dice commentando la richiesta di mantenere il rapporto deficit/pil al 2%. Il governo e l’Unione Europea sono accomunati nel voler far ripartire l’economia del paese, la trattativa è aperta e il governo è disposto ai compromessi, almeno fino a quando «non ci si chiede di tradire gli italiani».

L’autonomia Veneta è «da fare il prima possibile»

A Treviso non si poteva non toccare anche il tema dell’autonomia della Regione Veneto, promossa a pieni voti con il referendum regionale. «L’autonomia si deve dare il prima possibile, perché i veneti hanno votato un referendum che non deve essere disatteso» ha detto Di Maio, sottolineando che a questo proposito «non ci sono dubbi da nessuna delle due forze politiche che sostengono questo governo». L’autonomia va stabilita il prima possibile, forse prima della fine dell’anno: «Non perderemo o prenderemo tempo: i veneti avranno l’autonomia in tempi certi» sancisce Di Maio spiegando che il tema verrà affrontato con attenzione già durante i consigli dei ministri previsti nel mese di Dicembre.

Non ci sarà bisogno di inceneritori

Luigi Di Maio ha parlato anche del delicato tema degli inceneritori e della gestione dei rifiuti, che aveva infiammato la discussione politica tra lui e Salvini sopratutto in merito alla Terra dei Fuochi.«Abbiamo qui un impianto che è un’eccellenza a livello internazionale» ha dichiarato il ministro a margine della visita dell’impianto trevigiano di valorizzazione e riciclo dei rifiuti Contarina. Aderendo a questo sistema di raccolta, i Comuni «hanno portato all‘85% di raccolta differenziata». Si tratta di un modello che deve essere replicato a livello nazionale, e per questo Di Maio sottolinea che all’interno della Legge di Bilancio ci sarà una norma apposita, che prevede che «le famiglie pagheranno la tasse dei rifiuti in base all’immondizia che producono, non in base ai metri quadri della propria casa». Se questa norma dovesse diventare realtà, «non serviranno più i mega impianti di incenerimento» ma sarà sufficiente, spiega Di Maio,  creare un modello di raccolta differenziata che permetta non solo il risparmio sulle tasse dei cittadini ma anche la creazione di più posti di lavoro.

 

(Credits immagine di copertina:  ANSA/FILIPPO VENEZIA)

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